Vaccini Covid: semaforo verde dell'AIFA al mix

- di: Daniele Minuti
 
L'Agenzia Italiana del Farmaco ha dato ufficialmente il via libera al cosiddetto "mix" dei vaccini contro Covid-19 per i soggetti sotto i 60 anni: a chi è stata somministrata una prima dose del vaccino Vaxzevria (prodotto da Astrazeneca) sarà quindi possibile fare il richiamo con una seconda dose fra quelli a mRNA (cioè Pfizer o Moderna).

La decisione era molto attesa dopo giorni di caos legati al farmaco di Astrazeneca e il triste caso della morte della giovane Camilla, a cui era stata fatta la somministrazione durante un Open day è che pochi giorni dopo è deceduta a casa di una trombosi.

"Sulla base di alcuni studi clinici diffusi in queste settimane" - si legge le comunicato ufficiale dell'Agenzia Italiana del Farmaco - "la Commissione tecnico scientifica dell'AIFA ha ritenuto, a fronte di un rilevante potenziamento della risposta anticorpale e un buon profilo di reattogenicità, di approvare il mix vaccinale (prima dose con Vaxzevria e seconda dose con Comirnaty o, per analogia, con il vaccino Moderna)".

L'ufficialità permetterà quindi alle persone al di sotto dei 60 anni di completare il ciclo vaccinale dopo aver ricevuto la dose AZ: i casi di trombosi e il clamore mediatico che li hanno seguiti hanno avuto effetti negativi sull'avanzata della campagna vaccinale, con la Sicilia ad esempio che domenica ha visto un calo delle somministrazioni del 30% rispetto alla settimana precedente.

Un clima di confusione alimentato anche dalle Regioni, con il Governatore della Campania Vincenzo De Luca che ha rifiutato l'idea del mix confermando che non ci sarebbero stati richiami con vaccini diversi fino a che non fossero arrivate rassicurazioni. E questa posizione è stata giudicata con fermezza sia dal premier Mario Draghi che dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha dichiarato che le "indicazioni del Governo sono perentorie e in quanto tali dovranno essere tassativamente eseguite".

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