Usa: Fed aumenta ancora i tassi, ma l'inflazione continua a correre
- di: Redazione
Confermando le previsioni formulate in queste giorni, ieri la Federal Reserve ha deciso un nuovo importante aumento dei tassi, mentre la banca centrale degli Stati Uniti sta cercando di ridurre una inflazione che è ai suoi massimi da molti decenni. La Fed ha alzato il tasso di interesse di riferimento dello 0,75%, cioè lo stesso aumento di giugno. Una mossa che negli Usa era già attesa, nella sua ampiezza, dopo che i prezzi sono cresciuti a giugno del 9,1 per cento. Ieri il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha riaffermato l'impegno della banca centrale di portare l'inflazione a un tasso obiettivo del 2%, dicendo che la Fed è ben attrezzata per raggiungere tale obiettivo.
Usa: l'inflazione continua a correre nonostante l'aumento dei tassi
Rivendicando alla Fed impegno e velocità per reagire alla contingenza, Powell ha detto che la Federal Reserve è dotata ''sia degli strumenti di cui abbiamo bisogno che della la determinazione necessaria per ripristinare la stabilità dei prezzi per conto delle famiglie e delle imprese americane".
"L'inflazione rimane elevata, riflettendo gli squilibri dell'offerta e della domanda legati alla pandemia, l'aumento dei prezzi di cibo ed energia e le pressioni sui prezzi più ampie", si legge in una nota della Fed, in cui si aggiunge che "la guerra della Russia contro l'Ucraina sta causando enormi difficoltà umane ed economiche. La guerra e gli eventi correlati stanno creando un'ulteriore pressione al rialzo sull'inflazione e stanno pesando sull'attività economica globale".
La decisione di ieri di alzare i tassi potrebbe non essere l'ultima perché la stessa Fed ha fatto sapere che ulteriori aumenti saranno "appropriati". Gli Stati Uniti, comunque, mostrano dati economici significativi, come quello della crescita dell'occupazione, più forte del previsto a giugno, con l'economia che ha aggiunto 372.000 posti di lavoro e il tasso di disoccupazione è rimasto al 3,6%. Ma la fiducia dei consumatori statunitensi è scesa questo mese a un livello che non si vedeva da un anno e mezzo mentre, sempre a giugno, le vendite di case esistenti (il dato quindi non riguarda quelle in costruzione) sono crollate del 5,4% rispetto al mese precedente, il quinto mese consecutivo di calo.
L'aumento del tasso dello 0,75% porta il tasso di interesse di riferimento della Fed a un intervallo compreso tra il 2,25% e il 2,5%. Per oggi, peraltro, è prevista la pubblicazione dei dati sul prodotto interno lordo che mostreranno se l'economia statunitense è cresciuta o si è contratta nel periodo di tre mesi terminato a giugno.
Poiché l'economia si è ridotta a un tasso annuo dell'1,4% nei primi tre mesi dell'anno, una contrazione nel secondo trimestre determinerebbe due trimestri consecutivi di calo del PIL, che molti considerano un parametro di riferimento per una recessione.