Usa: Biden chiede al Congresso di approvare un bilancio statale da sei trilioni di dollari

- di: Brian Green
 
Il presidente americano Joe Biden annuncerà, domani, un bilancio statale pari a sei trilioni di dollari che porterebbe la spesa statale degli Stati Uniti ai livelli più alti dalla seconda guerra mondiale, con deficit superiori a 1,3 trilioni di dollari per tutto il prossimo decennio.
Lo ha anticipato il New York Times, secondo cui la proposta di budget di Biden - la prima come presidente - prevede che il governo federale spenda 6 trilioni di dollari nell'anno fiscale 2022 e che la spesa totale salga a 8,2 trilioni di dollari entro il 2031. L'obiettivo di Biden - che ha già varato concreti aiuti per fronteggiare la crisi pandemica - è quello di migliorare le infrastrutture del Paese così come la rete di sicurezza sociale, in base al suo Piano per l'occupazione e a quello per le famiglie, insieme ad altri aumenti pianificati nella spesa discrezionale.

La proposta, secondo gli analisti del New York Times, sottolinea l'ambizione di Biden di aiutare quanti più americani possibile a raggiungere le comodità della classe media e di aiutare l'industria per renderla competitiva a livello globale. Questo dovrebbe accadere in un'economia globale che l'Amministrazione ritiene sarà caratterizzata da un forte impegno per la riduzione delle emissioni inquinanti e per combattere i cambiamenti climatici.
Il piano di Biden di finanziare la sua agenda aumentando le tasse sulle società e sui lavoratori ad alto reddito inizierebbe a ridurre i deficit di bilancio negli anni 2030. I funzionari dell'Amministrazione hanno affermato che i piani per il lavoro e le famiglie sarebbero stati completamente compensati da aumenti delle tasse nel corso di 15 anni, che la richiesta di bilancio sostiene.

Nel frattempo, gli Stati Uniti registrerebbero deficit significativi prendendo in prestito denaro per finanziare i piani. Secondo la proposta di Biden, il deficit del bilancio federale raggiungerebbe 1,8 trilioni di dollari nel 2022, anche se l'economia si sta riprendendo dalla recessione pandemica per crescere con un ritmo che potrebbe essere più veloce di quello impetuoso dell'inizio degli anni 80. Il debito totale supererebbe il valore annuale della produzione economica, salendo al 117% della dimensione dell'economia nel 2031. Entro il 2024, il debito, come quota dell'economia, salirà al suo livello più alto nella storia americana, superando quello degli anni della seconda guerra mondiale.

I livelli di tassazione e di spesa nei piani di Biden amplierebbero il peso fiscale federale a livelli raramente visti nell'era del dopoguerra, per finanziare investimenti che, secondo la sua amministrazione, sono cruciali per mantenere competitiva l'America. Nei piani del presidente sono compresi investimenti per migliorare le strade e le condutture idriche, per l'ampliamento della rete Internet a banda larga, per la realizzazione di sempre più postazioni di ricarica per veicoli elettrici e per la ricerca. L'agenda di Biden prevede inoltre finanziamenti per l'assistenza all'infanzia (per renderla accessibile a tutti), l'asilo nido universale, un programma nazionale di congedo retribuito e una serie di altre iniziative sociali. Crescerebbe anche la spesa per la difesa nazionale, anche se diminuirebbe come quota dell'economia.

I documenti di cui il New York Times è venuto in possesso suggeriscono che Biden non proporrà importanti politiche aggiuntive nel bilancio o che il suo budget arricchirà i piani che l'amministrazione ha, al momento, rifiutato di dettagliare. Ad esempio, Biden si è impegnato a rivedere e aggiornare il programma nazionale di assicurazione contro la disoccupazione come parte dell'American Families Plan, ma questi propositi non figurano nel budget, che deve essere approvato dal Congresso, come tutte le spese federali. Ma il fatto che i democratici controllino le due camere del Congresso certo rende più spedito il cammino della proposta del presidente.
Se i piani di Biden venissero attuati, il governo - ritengono gli analisti del NYT - spenderebbe ogni anno, nel corso del prossimo decennio, l'equivalente di quarto della produzione economica totale della nazione, raccogliendo un gettito fiscale pari a poco meno di un quinto del totale dell'economia.
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