Usa, condannata direttrice acciaieria: ha falsificato per 30 anni dati sensibili per sottomarini

- di: Brian Green
 
Per decenni la direttrice di una acciaieria di Tacoma (nello Stato americano di Washington) ha falsificato dati sulla resistenza di prodotti in acciaio, utilizzati per la costruzione dei sottomarini della Us Navy. Elaine Marie Thomas, 67 anni, si è dichiarata colpevole e ora è in attesa della sentenza, che sarà emessa a febbraio e che potrebbe costarle una condanna sino a dieci anni di reclusione ed una multa di un milione di dollari. Ipotesi affatto azzardate in considerazione della severità con cui la giustizia negli Usa giudica coloro che si sono resi responsabili di atti che, in qualche modo, possono nuocere alla sicurezza nazionale.

Usa, direttrice di un'acciaieria condannata per falsificazione di dati sensibili

Elaine Marie Thomas, di Auburn (Stato di Washington), era la direttrice della metallurgia in una fonderia che forniva componenti utilizzati dagli appaltatori della Marina Electric Boat e Newport News Shipbuilding per realizzare scafi sottomarini. La truffa è andata avanti per decenni: secondo le indagini le falsificazioni sulla qualità dei pezzi d'acciaio sono cominciate nel 1985 e andate avanti sino al 2017. In particolare Thomas - che in effetti ha ammesso tutto, con dichiarazioni di ammissione di colpevolezza depositate presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti a Tacoma - ha falsificato i risultati dei test di resistenza e tenacità per almeno 240 produzioni di acciaio, circa la metà dell'acciaio prodotto dalla fonderia per la Marina. I test in questione avevano lo scopo di dimostrare che l'acciaio non si sarebbe guastato in caso di collisione o in determinati "scenari di guerra", ha reso noto il Dipartimento di Giustizia.

Comunque, le falsificazioni non sono state causa di guasti agli scafi di sottomarini, ma le autorità hanno affermato che la Marina ha sostenuto maggiori costi e manutenzione per garantire che rimangano in grado di navigare.
La linea di difesa di Thomas è stata - come ha detto il suo avvocato, John Carpenter - di avere "preso delle scorciatoie". L'imputata ''non ha mai avuto intenzione di compromettere l'integrità di alcun materiale ed è soddisfatta che i test del governo non suggeriscano che l'integrità strutturale di qualsiasi sottomarino sia stata effettivamente compromessa", ha scritto Carpenter nella memoria difensiva. "Questo reato" - ha aggiunto - "è unico in quanto non è stato motivato né dall'avidità, né dal desiderio di arricchimento personale. Si rammarica di non essere riuscita a seguire la sua bussola morale: ammettere false dichiarazioni non è certo il modo in cui immaginava di vivere i suoi anni di pensione".

La pratica ultradecennale di falsificazioni è venuta alla luce nel 2017, quando un dirigente che doveva sostituirla nella direzione dell'acciaieria ha notato risultati sospetti dei test, avvisando il suo committente, la Bradken, che aveva acquisito la fonderia di Tacoma nel 2008.
Bradken, dopo avere licenziato la direttrice dell'acciaieria, rivelò le sue scoperte alla Marina, suggerendo erroneamente che le discrepanze non fossero il risultato di una frode, di fatto ostacolando le indagini.
Tags: esteri, usa
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