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Gli agricoltori al centro: le nuove proposte UE per un margine giusto

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Gli agricoltori al centro: le nuove proposte UE per un margine giusto
Gli agricoltori europei non saranno più soli nella battaglia per un reddito dignitoso. La Commissione Europea si prepara a presentare due proposte decisive per riformare le norme sull’organizzazione comune dei mercati agricoli e per contrastare le pratiche commerciali sleali. A darne l’annuncio è stata la presidente Ursula von der Leyen in un videomessaggio trasmesso agli Agrifood days a Bruxelles.

Gli agricoltori al centro: le nuove proposte UE per un margine giusto

“Gli agricoltori sono spesso l’anello più debole nella catena del valore e, in alcune circostanze, non hanno altra scelta che vendere i loro prodotti al di sotto dei costi di produzione. Questo non può continuare”, ha dichiarato von der Leyen con toni decisi. L’obiettivo della Commissione è garantire un “giusto margine sui prezzi di vendita”, rafforzando il potere contrattuale dei produttori agricoli e proteggendo il loro reddito.

Le proposte sul tavolo

La prima proposta mira a rivedere l’organizzazione comune dei mercati agricoli, creando meccanismi più trasparenti e solidali tra gli attori della filiera. La seconda, invece, si concentra sulle pratiche commerciali sleali, rafforzando le norme per contrastare situazioni in cui gli agricoltori subiscono pressioni insostenibili da parte di intermediari e distributori.

Entrambe le iniziative puntano a riequilibrare i rapporti di forza lungo la catena del valore, spesso dominata dai grandi operatori commerciali. “Gli agricoltori devono avere una posizione di contrattazione più forte nei confronti di chi determina i prezzi”, ha sottolineato la presidente.

Un tema cruciale per l’Europa rurale


Questa mossa arriva in un momento di crescente pressione sui produttori agricoli, colpiti da rincari dei costi di produzione, instabilità del mercato e cambiamenti climatici. La necessità di una riforma è stata sollecitata da tempo dalle associazioni di categoria e dai governi di diversi Stati membri, preoccupati per il rischio di abbandono delle campagne e di impoverimento delle aree rurali.

Secondo alcune stime, molti agricoltori europei guadagnano meno di quanto necessario per coprire i costi di produzione, una realtà che mette a rischio non solo le loro imprese, ma anche la sicurezza alimentare e la sostenibilità del settore.

La reazione delle associazioni di settore


Le prime reazioni dal mondo agricolo sono di cauto ottimismo. “Siamo felici che la Commissione stia finalmente riconoscendo la necessità di proteggere i nostri produttori”, ha dichiarato un portavoce del COPA-COGECA, l’organizzazione europea degli agricoltori. Tuttavia, c’è chi avverte che serviranno interventi concreti e applicabili rapidamente.

Le proposte saranno discusse nei prossimi mesi con il Parlamento europeo e il Consiglio, un processo che richiederà l’approvazione di tutti gli Stati membri. La sfida sarà garantire che le nuove regole siano abbastanza incisive da cambiare davvero la vita degli agricoltori, senza però penalizzare gli altri attori della filiera.

Un segnale per il futuro


Con queste proposte, Bruxelles lancia un messaggio chiaro: l’Europa non può permettersi di perdere i suoi agricoltori. “Garantire un reddito equo ai produttori è un dovere, non solo economico, ma anche morale”, ha concluso von der Leyen.

Se la strada per l’approvazione delle riforme sarà lunga e complessa, l’annuncio di oggi rappresenta un primo, importante passo verso un’Europa rurale più equa e sostenibile.
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