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Ucraina, settimana decisiva per la pace. Putin e Trump si sentiranno

- di: Bruno Coletta
 
Ucraina, settimana decisiva per la pace. Putin e Trump si sentiranno
Le distanze tra Russia e Ucraina si stanno riducendo, e una nuova telefonata tra il presidente americano Donald Trump e il leader russo Vladimir Putin potrebbe segnare un ulteriore passo verso una tregua duratura. A rivelarlo è Steve Witkoff, inviato speciale di Trump nei negoziati riguardanti il conflitto ucraino e le questioni mediorientali, che ha definito “positivo” il recente incontro con Putin a Mosca.

Una settimana cruciale per i negoziati
Witkoff, parlando alla CNN, ha espresso ottimismo riguardo ai progressi compiuti. “Penso che i due presidenti avranno una discussione davvero buona e positiva questa settimana”, ha dichiarato. “Trump si aspetta davvero che ci sia una sorta di accordo nelle prossime settimane, e credo che sarà così”.
Questa sarebbe la seconda telefonata tra Trump e Putin nel 2025, dopo quella definita “lunga e altamente produttiva” avvenuta a gennaio, in seguito al rilascio del docente americano Marc Fogel, negoziato proprio da Witkoff. Tuttavia, l'inviato ha evitato di confermare se i due leader discuteranno l'implementazione di una tregua di 30 giorni, già accettata da Kiev. “Il presidente Trump è il decisore ultimo, come lo è il presidente Putin per la Russia”, ha affermato Witkoff, sottolineando che il semplice fatto che i due si parlino “dimostra che c'è uno slancio positivo”.

I nodi da sciogliere
Nonostante i progressi, Witkoff ha ammesso che la situazione rimane “molto complicata, più di quella a Gaza”. Tra le questioni più spinose ci sono i combattimenti lungo il confine di 2.000 km tra Russia e Ucraina, le incursioni ucraine nella regione russa di Kursk, la gestione del reattore nucleare di Zaporizhzhia e l'accesso al Mar Nero. Tuttavia, l'inviato ha espresso fiducia nel fatto che “le parti interessate, compresi gli europei, sono impegnate a fare tutto il necessario per arrivare a una soluzione positiva”.
Anche il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha fornito segnali incoraggianti. Dopo un colloquio con il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, Rubio ha definito il dialogo “promettente”, nonostante le richieste di Mosca di fermare i raid sugli Houthi nello Yemen. “Spero di poter annunciare qualcosa abbastanza presto”, ha aggiunto Rubio.

Le condizioni di Mosca
Il Cremlino, tuttavia, non sembra disposto a cedere senza condizioni. Yury Ushakov, consigliere diplomatico di Putin, ha ribadito che Mosca considera il piano per il cessate il fuoco “un tentativo di concedere un momento di respiro alle forze ucraine”, attualmente in difficoltà a causa dell'offensiva russa. Tuttavia, Ushakov ha confermato che si sta lavorando per un possibile incontro tra Putin e Trump nel prossimo futuro.
Intanto, il presidente americano ha ridimensionato il ruolo di Keith Kellogg, ora inviato speciale solo per l'Ucraina e non più per la Russia, dopo che Mosca aveva espresso il suo scarso gradimento per il generale, considerato troppo vicino alle posizioni ucraine.

Le incognite 
Nonostante i segnali positivi, rimangono molte incognite. Mosca continua a bombardare l'Ucraina senza tregua, e non è chiaro quali concessioni potrebbe fare al tavolo della pace. Michael Waltz, consigliere per la sicurezza nazionale, ha suggerito che Kiev potrebbe dover rinunciare alla membership NATO e cedere alcuni territori, una prospettiva che contrasta con l'integrità territoriale ribadita dai ministri degli Esteri del G7 in Canada.
“Quello che abbiamo sentito da Putin è che prenderà assolutamente in considerazione il cessate il fuoco, ma ci sono altre cose che vorrebbe vedere”, ha spiegato Waltz ad ABC.
Mentre il mondo attende di vedere se questa nuova fase di dialogo porterà a una pace duratura, una cosa è certa: la prossima settimana potrebbe essere decisiva per il futuro dell'Ucraina e delle relazioni internazionali.

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