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Ucraina, via libera ai Patriot e alle sanzioni. Kiev entra nella Corte Penale Internazionale

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Ucraina, via libera ai Patriot e alle sanzioni. Kiev entra nella Corte Penale Internazionale

Il comandante supremo della NATO in Europa, il generale Gregory Grynkewich, ha annunciato che l’Alleanza Atlantica invierà il prima possibile nuovi sistemi di difesa antiaerea Patriot all’Ucraina, per rafforzare la protezione contro i missili russi. La decisione è maturata nel quadro di una collaborazione sempre più stretta tra Kiev, Washington e Berlino, che forniranno le componenti principali dei sistemi e l’assistenza tecnica. “Stiamo lavorando a stretto contatto con la Germania per garantire che la consegna avvenga in tempi rapidi ed efficaci”, ha detto Grynkewich, evidenziando la crescente urgenza di proteggere infrastrutture civili e militari ucraine dagli attacchi a lungo raggio.

Ucraina, via libera ai Patriot e alle sanzioni. Kiev entra nella Corte Penale Internazionale

Dopo settimane di stallo, la Slovacchia ha deciso di togliere il veto sul diciottesimo pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea contro Mosca. Le misure, ora in via di approvazione definitiva, prevedono restrizioni mirate sui settori dell’energia, della finanza e della tecnologia, con l’obiettivo di limitare ulteriormente la capacità della Russia di sostenere l’apparato bellico. La svolta è arrivata dopo intense trattative tra Bratislava e Bruxelles, culminate con garanzie europee su alcuni interessi industriali slovacchi. “Abbiamo trovato un equilibrio accettabile tra fermezza e tutela nazionale”, ha dichiarato il premier slovacco Robert Fico.

L’ingresso di Kiev nella Corte Penale Internazionale
Sul piano giuridico, Kiev ha compiuto un passo storico ratificando l’adesione piena alla Corte Penale Internazionale (CPI). La mossa è stata accolta positivamente dalla comunità internazionale ed è destinata a rafforzare le indagini sui crimini di guerra commessi durante l’invasione russa. L’Ucraina era già cooperante con la CPI, ma ora diventa membro a pieno titolo, accettando la giurisdizione anche per eventuali reati commessi dalle proprie forze armate. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, “la giustizia internazionale è parte integrante della nostra resistenza. Nessun crimine resterà impunito”.

Mosca attacca la decisione: “Atto ostile”
La reazione russa non si è fatta attendere. Il ministero degli Esteri di Mosca ha definito l’ingresso dell’Ucraina nella CPI un “atto ostile” e ha accusato l’Occidente di voler politicizzare la giustizia internazionale. “La CPI è un braccio dell’imperialismo giudiziario occidentale”, ha dichiarato una portavoce del Cremlino, sottolineando che la Russia non riconosce la legittimità della Corte e che ogni atto giuridico internazionale contro funzionari russi sarà considerato nullo.

I Patriot come deterrente contro i bombardamenti russi
I sistemi Patriot, già presenti in Ucraina in numero limitato, sono considerati cruciali per neutralizzare i missili balistici e da crociera impiegati dalle forze russe. L’ultima ondata di attacchi su Kiev, Kharkiv e Odessa ha dimostrato la vulnerabilità delle città alle incursioni missilistiche, nonostante l’efficienza della contraerea. Secondo fonti NATO, la nuova fornitura includerà anche addestramento e supporto logistico su territorio polacco e tedesco, prima della piena integrazione operativa sul campo.

L’Europa rafforza la linea della fermezza
Con l’ok della Slovacchia, l’UE si compatta attorno a una linea sempre più dura verso Mosca. Il nuovo pacchetto di sanzioni include il blocco di accesso ai fondi europei per diverse entità bancarie russe, il divieto di esportazione di componenti elettronici e la stretta sulla compravendita di diamanti industriali. Bruxelles mira a colpire i settori chiave su cui la Russia fa affidamento per la produzione bellica. Fonti europee spiegano che “non si tratta più solo di sanzioni simboliche, ma di misure strutturali e incisive”.

La NATO accelera anche sul fronte baltico
La tensione resta alta anche nei Paesi baltici. La NATO ha rafforzato le proprie basi in Lituania e Lettonia, dove sono state dispiegate nuove unità mobili, droni di sorveglianza e capacità di risposta rapida. Il generale Grynkewich ha sottolineato che “la protezione del fianco orientale è una priorità assoluta” e ha lodato l’unità mostrata dagli alleati europei nel sostenere l’Ucraina.

Zelensky: “Grazie a chi crede nella giustizia”
Il presidente ucraino ha ringraziato pubblicamente i Paesi che hanno sostenuto l’ingresso di Kiev nella CPI, ricordando che “solo un ordine internazionale basato sul diritto può garantire la pace futura”. Ha inoltre esortato le democrazie occidentali a “non cedere alla fatica della guerra” e a “continuare a investire nella difesa della libertà”.

Un equilibrio precario tra difesa e diplomazia

Il quadro generale resta teso, con la diplomazia che fatica a riaprire spazi di trattativa. La Casa Bianca ha confermato il pieno sostegno agli alleati NATO e ha ribadito che “ogni attacco alla sovranità ucraina è un attacco alla stabilità globale”. Il presidente Trump ha dichiarato che “il tempo della neutralità è finito” e che l’America “non arretrerà mai di fronte alla minaccia russa”. Un segnale chiaro, mentre la guerra entra in una nuova fase strategica.

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