Twitter: si ingrossa la pattuglia di inserzionisti che fermano la pubblicità

- di: Redazione
 
Si va ingrossando la pattuglia degli inserzionisti di Twitter che, perplessi sul futuro della gestione dei contenuti della piattaforma, dopo che Elon Musk l'ha acquistata per 44 miliardi di dollari, hanno deciso di interrompere la pubblicità. L'ultimo, in ordine di tempo, è General Mills, nome che forse dirà poco su questo lato dell'Atlantico, ma che è invece molto nota negli Stati Uniti per i cereali che produce, Cheerios e Lucky Charms. L'azienda ha confermato giovedì che avrebbe sospeso la pubblicità sulla piattaforma. "Continueremo a monitorare questa nuova direzione e valutare la nostra spesa di marketing", ha affermato il suo portavoce Kelsey.
La scorsa settimana, la principale casa automobilistica statunitense General Motors ha temporaneamente sospeso la pubblicità a pagamento su Twitter. Lo stesso ha annunciato che farà anche Audi, che sospenderà gli annunci, anche se "continuerà a valutare la situazione". Appena ieri, il Wall Street Journal ha riferito che Pfizer aveva sospeso anche la spesa pubblicitaria su Twitter, anche se la casa farmaceutica non ha commentato la notizia.

Twitter: sempre più inserzionisti fermano la pubblicità

Il crescente esodo di inserzionisti arriva tra le preoccupazioni che Musk ridurrà la disinformazione e le protezioni di sicurezza sulla piattaforma. Dal momento che i gruppi per i diritti civili mettono in discussione potenziali problemi di moderazione, le aziende stanno valutando se rimanere su Twitter potrebbe offuscare i loro marchi.

Musk, poco prima di rilevare la piattaforma, ha promesso agli inserzionisti che non avrebbe permesso a Twitter di diventare un "paesaggio infernale libero contro tutti", un'indicazione che ci sarebbero ancora conseguenze per i trasgressori delle sue regole contro le molestie, violenza o elezioni e disinformazione correlata al Covid.

Ma da allora alcuni utenti hanno cominciato a pubblicare insulti razzisti e fatto circolare teorie complottistiche, le ultime delle quali ipotizzando scenari oscuri dietro l'aggressione al marito dell'esponente democratica Nancy Pelosi.
Circa il 90% delle entrate di Twitter proviene dagli inserzionisti, ma è tutt'altro che la piattaforma più grande a cui gli inserzionisti si rivolgono per il marketing digitale. Google, Amazon e Meta rappresentano circa il 75% degli annunci digitali, mentre tutte le altre piattaforme insieme costituiscono il restante 25%. Twitter rappresenterà lo 0,9% della spesa pubblicitaria digitale mondiale nel 2022, secondo le proiezioni di Insider Intelligence. Meta rappresenterà il 21,4% nel 2022.
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