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Il clima politico in Turchia si infiamma dopo l’arresto di Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul e principale avversario del presidente Recep Tayyip Erdogan. Fermato ieri dalla polizia, Imamoglu ha parlato di un vero e proprio "golpe", lanciando un appello alla magistratura affinché intervenga: "Reagite a questo attacco alla democrazia", ha dichiarato.
Turchia, Imamoglu denuncia: "Il mio arresto è un golpe". Erdogan minimizza
L’arresto dell’esponente del Partito Popolare Repubblicano (CHP), che nel 2019 strappò la capitale economica della Turchia all’AKP di Erdogan, ha scatenato un’ondata di indignazione tra i sostenitori dell’opposizione. Nella giornata di oggi sono iniziati gli interrogatori di altri 87 arrestati, mentre il CHP ha annunciato per questa sera una nuova manifestazione di protesta in risposta all’accaduto.
Il presidente Erdogan, da parte sua, ha minimizzato la vicenda, definendola "una questione interna all’opposizione", e ha respinto ogni accusa di repressione politica: "Le minacce e le dichiarazioni irresponsabili sono inaccettabili", ha detto, senza però fornire dettagli sulle motivazioni ufficiali del fermo del sindaco di Istanbul.
Un arresto dal forte impatto politico
L’arresto di Imamoglu rappresenta un nuovo capitolo nella crescente tensione tra il governo e l’opposizione in Turchia. La sua figura è da tempo considerata una delle principali minacce al potere di Erdogan, soprattutto in vista delle elezioni municipali e delle future presidenziali. La vittoria di Imamoglu a Istanbul nel 2019, infatti, fu un duro colpo per l’AKP, che tentò anche di invalidare il voto con un riconteggio, per poi essere nuovamente sconfitto.
Molti analisti leggono il fermo come un tentativo del governo di eliminare un pericoloso rivale politico, soprattutto in un momento in cui l’economia turca è in difficoltà e il consenso di Erdogan sembra vacillare. L’opposizione, infatti, accusa il presidente di voler ridurre al silenzio ogni voce critica con l’uso della magistratura e della polizia.
Il CHP chiama alla mobilitazione, reazioni internazionali
La leadership del CHP ha invitato i cittadini a scendere in piazza, con una manifestazione convocata per questa sera. Il presidente del partito, Özgür Özel, ha dichiarato che il governo sta conducendo un attacco senza precedenti contro la democrazia turca e che l’opposizione non si farà intimidire.
Anche la comunità internazionale segue con attenzione l’evolversi della situazione. Diversi leader europei hanno espresso preoccupazione per il deterioramento dello stato di diritto in Turchia, mentre le organizzazioni per i diritti umani chiedono il rilascio immediato del sindaco.
Intanto, la tensione nelle strade di Istanbul cresce e si temono nuovi scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. La vicenda di Imamoglu rischia di diventare un punto di svolta per la politica turca, segnando un ulteriore inasprimento del confronto tra Erdogan e i suoi oppositori.