Trump rilancia sul nucleare iraniano e su Gaza: nuovi scenari di equilibrio internazionale

Dalla capitale del Qatar, Donald Trump ha annunciato un possibile riavvicinamento tra Stati Uniti e Iran, dichiarando che le due nazioni si starebbero avvicinando a un accordo sul programma nucleare di Teheran. Le parole dell’ex presidente e attuale inquilino della Casa Bianca hanno colto di sorpresa molti osservatori internazionali, considerando l’inasprimento dei rapporti bilaterali negli ultimi anni. “Stiamo lavorando duramente a Gaza. Gaza è stata un territorio di morte e distruzione”, ha affermato Trump durante un intervento a Doha, lasciando intendere che la risoluzione del conflitto israelo-palestinese potrebbe essere legata a una più ampia strategia diplomatica nella regione.

Trump rilancia sul nucleare iraniano e su Gaza: nuovi scenari di equilibrio internazionale

Nel suo discorso, Trump ha indicato l’intenzione degli Stati Uniti di imprimere una svolta radicale alla situazione della Striscia di Gaza. “Diventerà una zona di libertà”, ha dichiarato, evocando un possibile futuro in cui il territorio, dilaniato da anni di guerre, possa rinascere sotto una nuova governance sostenuta dagli alleati occidentali. Il riferimento implicito è a un piano di ricostruzione che potrebbe rientrare in una più ampia ridefinizione degli equilibri regionali, con il coinvolgimento dei paesi del Golfo e di Israele. Tuttavia, le modalità concrete di questa trasformazione restano ancora indefinite, e fonti diplomatiche internazionali parlano di difficoltà strutturali e politiche per garantire una transizione effettiva.

Houthi nel mirino: il monito di Washington

Sempre dal Qatar, Trump ha anche affrontato la questione yemenita, con un monito rivolto alle milizie Houthi. Gli Stati Uniti, ha dichiarato, “possono riprendere la loro offensiva” se gli attacchi da parte dei ribelli filo-iraniani dovessero riprendere. L’affermazione riporta in primo piano uno dei conflitti più dimenticati del Medio Oriente, ma con profonde implicazioni per la stabilità regionale, soprattutto in considerazione della posizione strategica del Golfo di Aden. Il messaggio di Trump è rivolto non solo ai leader yemeniti, ma anche a Teheran, come avvertimento che i negoziati sul nucleare non implicano automaticamente una tregua su tutti i fronti di tensione.

Possibile viaggio in Turchia e sostegno trasversale

Trump ha inoltre annunciato la possibilità di recarsi in Turchia già domani, se i negoziati di pace tra Ucraina e Russia in corso a Istanbul dovessero fare progressi significativi. Una presenza americana sul campo potrebbe rafforzare il ruolo degli Stati Uniti come arbitro globale, in un momento in cui la diplomazia multilaterale appare in affanno. La mossa è stata letta come un tentativo di rilanciare la leadership statunitense, anche a fronte della crescente influenza di Cina e Russia in vari quadranti internazionali. Il senatore Marco Rubio ha espresso il proprio sostegno alle parole di Trump, affermando che l’amministrazione è disposta ad aprire a “qualsiasi meccanismo per una pace giusta”, lasciando intendere un’ampia disponibilità alla mediazione multilaterale.