Donald Trump giurerà oggi alle 17:00 ora italiana come 47º presidente degli Stati Uniti, segnando ufficialmente il ritorno alla Casa Bianca dopo quattro anni di amministrazione democratica guidata da Joe Biden. La cerimonia, che si terrà nella Rotonda del Campidoglio di Washington per via delle rigide temperature, apre una nuova fase politica caratterizzata da profonde divisioni interne e da una crescente attenzione internazionale sulle mosse della nuova amministrazione.
Trump giura da 47° presidente degli Stati Uniti: tra promesse, sfide e incognite per il futuro
La retorica trumpiana è rimasta invariata: promesse di un’America forte, sicura e libera dai vincoli internazionali percepiti come ostacoli alla crescita economica e alla sovranità nazionale. Tuttavia, questa volta il panorama globale è mutato profondamente rispetto al 2017, quando Trump assunse l’incarico per la prima volta. La sfida ora non sarà solo politica, ma anche economica e diplomatica, in un contesto segnato da tensioni con la Cina, il conflitto in Ucraina e le fratture all'interno della NATO.
Un'insediamento sotto stretta sorveglianza: misure di sicurezza senza precedenti
Washington è blindata. Dopo gli eventi del 6 gennaio 2021, che hanno scosso l’opinione pubblica americana e internazionale, l’Inauguration Day 2025 si svolge sotto un controllo senza precedenti. Circa 33.000 uomini tra polizia, FBI e Guardia Nazionale stanno sorvegliando ogni angolo della capitale per garantire che la cerimonia si svolga senza incidenti. Il centro di Washington è stato isolato con imponenti barriere di sicurezza e blocchi stradali, mentre il sorvolo dello spazio aereo è stato vietato per tutta la giornata.
"La priorità assoluta è la sicurezza del presidente e delle istituzioni," ha dichiarato il capo della polizia di Washington, sottolineando il clima di tensione che si respira in città. La cerimonia, inizialmente prevista all'aperto come da tradizione, è stata spostata nella Rotonda del Campidoglio per il freddo intenso e per ridurre i rischi di contestazioni o disordini.
L'agenda del secondo mandato: immigrazione, energia e deregulation
Trump ha già delineato le priorità del suo secondo mandato, promettendo una "tempesta di ordini esecutivi" già nelle prime 24 ore. Le aree su cui interverrà immediatamente comprendono l'immigrazione, con il ripristino delle rigide politiche di espulsione e il potenziamento del muro al confine con il Messico, la sicurezza energetica con la riapertura delle trivellazioni offshore e l’eliminazione di restrizioni ambientali, e infine un pacchetto di sgravi fiscali per le imprese.
“Riporteremo l'America ai valori tradizionali,” ha dichiarato Trump nel suo Victory Rally di ieri sera, attirando applausi scroscianti dalla folla. Tuttavia, l’opposizione democratica promette battaglia in Congresso, cercando di ostacolare alcune delle misure più controverse.
Giorgia Meloni unica leader europea presente
Tra i leader internazionali presenti all'evento spicca Giorgia Meloni, unica rappresentante europea di peso, un segnale chiaro della volontà dell'Italia di rafforzare i rapporti con la nuova amministrazione americana. Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, Meloni potrebbe avere un incontro bilaterale con Trump per discutere di energia e cooperazione nella difesa.
Oltre a Meloni, alla cerimonia partecipano il presidente argentino Javier Milei e l'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, entrambi vicini alle posizioni sovraniste di Trump. Significativa l'assenza di figure chiave dell'Unione Europea come Emmanuel Macron e Olaf Scholz, segno della distanza con la nuova leadership americana.
Bitcoin e mercati in fermento, Musk protagonista
L’insediamento di Trump ha già avuto un impatto sui mercati globali. Il Bitcoin ha raggiunto un nuovo record di 108.000 dollari, segnale di aspettative elevate su politiche fiscali espansive e una deregulation più spinta.
Tra gli ospiti della cerimonia c'è anche Elon Musk, figura di riferimento per l’amministrazione Trump su innovazione e tecnologia. Fonti vicine alla Casa Bianca suggeriscono che Musk potrebbe assumere un ruolo di consulenza non ufficiale per la gestione della transizione tecnologica del Paese, in particolare nel settore della difesa e delle infrastrutture digitali.
Politica estera: tra isolamento e nuove alleanze
Trump ha già annunciato che nei primi mesi del suo mandato compirà viaggi strategici in Medio Oriente e Asia, con l’obiettivo di ridefinire i rapporti commerciali e geopolitici con Cina e Israele.
Particolarmente delicata sarà la gestione del conflitto in Ucraina. Trump ha dichiarato di voler "rivedere" il supporto militare a Kiev, mentre cercherà un riavvicinamento con Mosca per negoziare nuove intese. Un cambio di rotta che potrebbe scatenare reazioni contrastanti sia in Europa che all'interno dello stesso Congresso americano.
Conclusione: tra promesse e ostacoli interni
Il secondo mandato di Trump si apre in un contesto di grande complessità. Il presidente dovrà affrontare una forte opposizione democratica, una società profondamente divisa e una comunità internazionale che guarda con scetticismo al suo ritorno.
Tuttavia, se il suo discorso inaugurale manterrà le aspettative, Trump potrebbe riuscire a capitalizzare sul malcontento di larga parte della popolazione americana, offrendo loro la promessa di un’America "di nuovo grande".
L’appuntamento è fissato alle 17:30 ora italiana, quando il tycoon pronuncerà le sue prime parole da presidente per i prossimi quattro anni.