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Trump bloccato sui dazi, mercati in festa: ora la Casa Bianca valuta il contrattacco

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Trump bloccato sui dazi, mercati in festa: ora la Casa Bianca valuta il contrattacco

Una corte federale degli Stati Uniti ha stabilito che il presidente Donald Trump non aveva l’autorità legale per imporre unilateralmente i dazi commerciali che avevano acceso lo scontro con i principali partner globali. Una sentenza destinata a far discutere e a lasciare tracce sia nell’arena politica interna che negli equilibri internazionali. I giudici hanno ritenuto che il Presidente abbia oltrepassato i limiti dei suoi poteri costituzionali, andando a incidere su competenze che spettano al Congresso.

Trump bloccato sui dazi, mercati in festa: ora la Casa Bianca valuta il contrattacco

La decisione è stata accolta con entusiasmo dai mercati finanziari e dalle principali economie colpite da quei dazi, in particolare la Cina, che chiede ora a gran voce la cancellazione immediata delle misure. La Casa Bianca ha annunciato che farà ricorso, aprendo di fatto una nuova fase dello scontro tra esecutivo e giustizia federale.

Cina all’attacco: “Dazi ingiustificati”

Pechino, attraverso una nota diffusa dal ministero del Commercio, ha definito i dazi “ingiustificati e dannosi” e ha chiesto che vengano revocati senza condizioni. La posizione cinese è appoggiata da diverse organizzazioni economiche internazionali che avevano da tempo espresso dubbi sulla compatibilità delle misure protezionistiche con le regole del commercio multilaterale. I dazi, ricordano fonti diplomatiche, avevano colpito settori strategici come l’elettronica, l’automotive e i semiconduttori, provocando un forte rallentamento degli scambi. Ora si apre una finestra di opportunità per riprendere i colloqui commerciali su nuove basi, anche se la tensione politica tra i due Paesi resta altissima.

Musk lascia in polemica con la legge di bilancio
Nel pieno del clamore sulla sentenza, un’altra notizia scuote Washington e Wall Street: Elon Musk ha annunciato il proprio addio a ogni forma di collaborazione con l’amministrazione Trump. Il fondatore di Tesla e SpaceX ha definito “intollerabile” la recente legge di bilancio, che a suo dire “penalizza l’innovazione e premia solo chi sa fare lobbying”. Il gesto di Musk, che aveva finora mantenuto una posizione ambigua nei confronti del presidente, segna una rottura profonda nel rapporto tra la Silicon Valley e la Casa Bianca, in un momento in cui la tecnologia americana è chiamata a sfide epocali nei confronti della concorrenza cinese. La mossa ha avuto un impatto diretto anche sulle borse: i titoli Tesla hanno inizialmente perso quota, per poi risalire rapidamente sulle aspettative di un rafforzamento della governance aziendale.

I mercati brindano alla svolta
Le borse asiatiche e quelle europee hanno reagito con un’ondata di ottimismo alla sentenza americana. A Tokyo e Shanghai gli indici hanno chiuso in forte rialzo, mentre in Europa Milano ha guadagnato lo 0,57%, Francoforte lo 0,54% e Parigi quasi un punto percentuale. Gli analisti leggono nella decisione della corte una possibile riduzione delle tensioni commerciali internazionali e un allentamento delle preoccupazioni su una nuova fase recessiva globale. Ne beneficia anche il petrolio, che torna a correre sui mercati con una quotazione in aumento, mentre l’oro si riduce leggermente. Più stabili i titoli di Stato, con lo spread tra Btp e Bund ancora sotto i 100 punti, segno che i mercati giudicano in via di stabilizzazione la situazione macroeconomica europea.

Una ferita politica per la Casa Bianca
La sentenza sullo stop ai dazi rappresenta però un colpo simbolico per l’amministrazione Trump. Dopo aver costruito gran parte della propria narrazione economica su una politica commerciale aggressiva e di protezione dell’industria nazionale, il Presidente si trova ora delegittimato sul piano giudiziario. Il portavoce della Casa Bianca ha definito la decisione “sorprendente e miope” e ha confermato che il Presidente è determinato a combattere fino all’ultimo grado di giudizio. Trump, che sta preparando la campagna per la rielezione, potrebbe sfruttare lo stop ai dazi come occasione per rilanciare la propria retorica anti-establishment, accusando i giudici di voler ostacolare la sovranità economica degli Stati Uniti. Ma il rischio è quello di apparire isolato in un momento in cui l’economia globale chiede stabilità e cooperazione.

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