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Trump infiamma il Congresso /2: Le reazioni interne, USA sempre più spaccati

- di: Bruno Coletta
 
Trump infiamma il Congresso /2: Le reazioni interne, USA sempre più spaccati
Il recente discorso del presidente Donald Trump davanti al Congresso ha evidenziato e acuito le profonde divisioni all’interno degli Stati Uniti. Con toni assertivi e una retorica nazionalista, il presidente ha delineato le priorità della sua amministrazione, suscitando reazioni contrastanti sia tra i legislatori che nell’opinione pubblica.

Divisioni interne negli Stati Uniti

Durante il discorso, il Congresso ha mostrato una netta spaccatura. I legislatori repubblicani hanno accolto con entusiasmo le parole del presidente, mentre molti democratici hanno espresso il loro dissenso in vari modi. Alcuni hanno esibito cartelli con messaggi come “No King!” e “Save Medicaid”, altri hanno voltato le spalle al presidente o hanno abbandonato l’aula in segno di protesta. Il deputato Al Green ha interrotto il discorso dichiarando che Trump non aveva il mandato per tagliare i programmi di sicurezza sociale, venendo poi allontanato dalla sicurezza.  
Le reazioni nelle piazze americane sono state immediate. A New York e Los Angeles si sono svolte manifestazioni di protesta, mentre in Texas e in Florida si sono tenuti raduni pro-Trump con migliaia di sostenitori. La polarizzazione è evidente anche nei media: Fox News ha definito il discorso “il più coraggioso degli ultimi decenni”, mentre CNN e MSNBC hanno parlato di “retorica divisiva e pericolosa”.

Implicazioni per le elezioni di metà mandato
Il discorso di Trump ha chiaramente avuto un intento elettorale, mirando a consolidare il sostegno del suo elettorato in vista delle elezioni di metà mandato del 2026. Il Partito Repubblicano, già diviso tra la vecchia guardia e i trumpiani, potrebbe trovare nuova unità sotto la sua guida. Tuttavia, questa strategia potrebbe anche galvanizzare l’opposizione: diversi leader democratici hanno già annunciato che useranno questo discorso per mobilitare gli elettori. Secondo un sondaggio flash di Gallup, il 78% degli elettori repubblicani ha apprezzato il discorso, ma solo il 35% degli indipendenti si è detto favorevole, un dato che potrebbe pesare nelle prossime tornate elettorali.

Il verdetto finale: un’America ancora più divisa

A poche ore dalla chiusura del discorso, i sondaggi mostrano un paese spaccato: i sostenitori del presidente esultano, vedendo in lui un difensore degli interessi nazionali; gli oppositori denunciano un leader sempre più autoritario. Le testate conservatrici hanno elogiato il discorso definendolo “un manifesto di forza e patriottismo”, mentre i media progressisti lo hanno criticato aspramente, accusandolo di “alimentare divisioni e paure”.
Quel che è certo è che il secondo mandato di Trump si preannuncia incendiario, in un’America più polarizzata che mai. Il suo discorso ha fissato il tono: combattivo, senza compromessi, pronto a sfidare non solo l’opposizione interna, ma anche il mondo intero. L’America di Trump è tornata. Ma quale sarà il prezzo da pagare?

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