Trasporto aereo, Iccsai: "Italia cresce più della media europea"

- di: Barbara Bizzarri
 

Nel 2023, il trasporto aereo in Italia ha segnato il definitivo superamento della crisi operativa e finanziaria causata dalla pandemia di Covid-19, mostrando una ripresa robusta nonostante l'aumento delle tariffe. Questo incremento dei prezzi, legato all'inflazione e ai costi energetici, non ha frenato la domanda, trainata principalmente dal boom dei viaggi verso le destinazioni turistiche e dalla crescita del traffico interno. Anche nei primi otto mesi del 2024, la ripresa ha continuato con forza, tanto che si prevede che entro la fine dell'anno gli aeroporti italiani raggiungeranno 220 milioni di passeggeri, superando i 200 milioni del 2023. Questi dati emergono dal Rapporto annuale sulla competitività del trasporto aereo in Europa realizzato dall'ICCSAI, il centro studi sull'aviazione e la mobilità sostenibile dell'Università di Bergamo, presentato a Firenze.

Trasporto aereo, Iccsai: "Italia cresce più della media europea"

Il rapporto evidenzia una crescita significativa per i principali scali italiani. Roma Fiumicino, principale hub del Paese, ha registrato un aumento del +11,5% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019, nei primi otto mesi del 2024, consolidando la sua posizione di leadership. Seguono Bergamo, con un incremento del +11%, e altri aeroporti come Napoli, Bari e Brindisi, che hanno registrato anch'essi aumenti notevoli. Venezia, invece, è l'unico aeroporto tra i primi dieci italiani a segnare una lieve flessione del -0,6%.

I risultati dell’Italia sono migliori della media europea, con una crescita del 1,7% nel 2023, posizionandosi appena dietro ai mercati del Regno Unito e della Spagna. Il ruolo dominante delle compagnie low cost si conferma decisivo: queste rappresentano i principali vettori per 18 dei 20 aeroporti più trafficati d'Italia. Il modello low cost ha avuto un ruolo cruciale nella democratizzazione dei viaggi aerei e nel recupero dei flussi di passeggeri post-pandemia, ma al tempo stesso ha contribuito alla pressione sui margini per gli aeroporti.

Tuttavia, a livello europeo, il settore non ha ancora completamente recuperato i livelli di traffico del 2019. In particolare, si sta registrando una crescente perdita di competitività degli aeroporti europei a favore delle grandi piattaforme del Medio Oriente e degli Stati Uniti, che stanno consolidando il loro ruolo come hub di transito per il traffico globale. Questo fenomeno rappresenta una sfida strutturale per gli hub europei, che rischiano di perdere quote di mercato nei voli a lungo raggio.

Il traffico merci continua a rappresentare un segmento critico per l’aviazione, e anche in questo caso l’Europa ha subito un calo significativo nel 2023. Nonostante i segnali di ripresa nei primi mesi del 2024, la crescita è ancora debole, con una domanda globale che si sta riallineando ma fatica a tornare ai ritmi pre-pandemici.

Nel contesto di un settore esposto a molteplici fattori esterni, tra cui l’instabilità geopolitica, l’aumento dei costi energetici e le incertezze economiche globali, Stefano Paleari, esponente di ICCSAI, sottolinea: “Il trasporto aereo europeo è esposto a una molteplicità di fattori esogeni – ha osservato Stefano Paleari di ICCSAI – ragione per cui serve un approccio sistemico e non di categoria".

Il trasporto aereo italiano si dimostra quindi resiliente e in forte crescita, trainato da una domanda interna vivace e da un turismo in forte espansione. Tuttavia, la competitività europea nel settore rimane sotto pressione a causa della concorrenza internazionale.

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