Trasporti: l'Europa - con la Francia in prima linea - rivaluta i treni notturni

- di: Emanuela M. Muratov
 
Anche questa volta, l'Italia sembra segnare un passo indietro rispetto ad alcuni Paesi d'Europa sul tema dei trasporti. Non parliamo dei singoli gestori di linee o tratte, ma delle scelte della politica nelle quali l'Italia non sembra intenzionata a seguire quelli che, nel giro di pochi anni, potrebbero dimostrarsi percorsi virtuosi.
Un caso sta emergendo negli ultimi mesi e riguarda la rivalutazione dei treni notturni che, seppur supportata dalla risposta positiva da parte dell'utenza in un passato nemmeno tanto lontano, hanno perso il loro appeal nonostante Trenitalia continui a promuoverli, elevando la qualità dell'offerta ed anche l'economicità evidente a parità di tratta.

Ma un conto sono le iniziative di un gestore; un altro è che dell'incentivazione del trasporto notturno su treni si faccia promotore lo Stato. Alla fine dello scorso anno l'Unione Europea, con la firma di un accordo di collaborazione tra le compagnie ferroviarie nazionali di Germania, Francia, Austria e Svizzera, ha fatto del rilancio dei treni notturni una delle sue priorità. Il capofila di questo indirizzo sembra essere il ministro dei Trasporti francese, Jean-Baptiste Djebbari, che si è detto convinto della potenzialità dei treni notturni.

Djebbari, in una intervista a Le Parisien, ha reso nota la sua ambizione di aumentare il numero dei treni notturni (almeno una decina per il territorio nazionale) nel 2030, organizzati attorno a quattro principali "corridoi": Bordeaux-Marsiglia; Digione-Marsiglia; Tours-Lione (via Ile-de-France) e Parigi-Tolosa. Una idea che, ha ammesso, resta comunque una "ipotesi da affinare".

"Con le questioni ecologiche, il 'flygskam' (un termine svedese che descrive la paura di spostarsi in aereo, ndr) e la pandemia che sta ridisegnando il modo in cui viaggiamo, il treno notturno ha tutto per sedurre", ha detto il ministro dei Trasporti francese, sottolineando come "in Francia lo sviluppo del TGV (il treno ad alta velocità, ndr) ha 'divorato' i treni notturni e l'offerta si è deteriorata. Dobbiamo cambiare tutto questo".

In sostanza Djebbari si propone di quintuplicare l'attuale offerta, che oggi è limitata a due soli collegamenti ferroviari notturni, il Parigi-Briançon (Hautes Alpes) ed il Parigi-La-Tour-de-Carol (nei Pirenei orientali), quando, appena nel 2015, erano ancora otto. Il piano di ripresa, annunciato a settembre, prevede di rilanciare le linee Parigi-Nizza e Parigi-Tarbes con un finanziamento di 100 milioni di euro, per il rinnovo di 50 vetture entro il 2022. Queste due linee, ha precisato il ministro, dovrebbero aprire "ad aprile e dicembre 2021".
Djebbari, comunque, ha detto di fare affidamento al "green deal" europeo per ulteriori ed importanti interventi sulla rete per migliorarne l'efficienza.
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