Tim: su rete in corso accordi di Kkr con Olo, si profila ruolo dell'Agcm

- di: RCor
 
Il fondo Kkr, che ha acquistato la rete fissa di Tim, non ha presentato, entro la scadenza di ieri 23 maggio, i possibili 'remedies', gli impegni alla Ue per chiudere il deal, ma sta conducendo interlocuzioni e accordi one to one con svariati Olo, gli operatori alternativi (alcuni dei quali risultano gia' in porto), sui servizi passivi, uno dei nodi che piu' preoccupava i concorrenti di Tim. Kkr assicurerebbe, quindi, la validita' dei contratti gia' in essere sui servizi passivi e la possibilita' per i concorrenti di Tim di affittare appunto solo la fibra spenta per costruire la propria offerta commerciale. Questi chiarimenti tra Kkr e gli Olo rappresentano, quindi, un punto a favore del fondo nel dialogo con la Ue che probabilmente farebbe risparmiare tempo anche rispetto alla presentazione dei classici 'remedies', sui quali si apre di norma il market test. La decisione della Ue sul passaggio di proprieta' della rete di Tim e' attesa entro il 30 maggio. L'Unione europea, secondo fonti vicine al dossier, non dovrebbe, invece, esprimersi sul Msa, il Master service agreement tra i futuri proprietari della rete e la ServiceCo di Tim che residuerebbe dalla vendita del network. Quest'ultimo e' un altro degli aspetti che secondo alcuni operatori alternativi andrebbe valutato, verificando che non ci siano condizioni che distorcano la concorrenza e creino una societa' privilegiata rispetto alle altre. Se la Ue non dovesse direttamente esprimersi o rimandare per questi aspetti all'Antitrust italiana, alcuni operatori, secondo quanto apprende Radiocor, solleverebbero la questione davanti all'Agcm. Ad esempio gli Olo sono preoccupati, sempre stando a quanto si apprende, per i 600milioni di crediti di Tim verso la rete e temono che Tim avrebbe cosi' un diritto di accesso alla fibra gratuito, che influirebbe sulla concorrenza, fino ad esaurimento del credito. L'eventuale analisi del Master service agreement da parte dell'Agcm italiana avrebbe tempi che comunque non coincidono con quelli del closing sulla rete, atteso entro l'estate. In ogni caso, sarebbe un esame di eventuali profili antitrust diversi dall'operazione su cui si pronuncera' Bruxelles nei prossimi giorni.
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