Sud, banche e assicurazioni in calo: meno presidi e dipendenti

- di: Barbara Bizzarri
 
Una ricerca condotta dall’Ufficio Studi & Ricerche della Fisac Cgil in occasione dell’iniziativa promossa dalla categoria, insieme alla Confederazione Nazionale, a Napoli dietro le parole ‘Sud In Credito’, evidenzia una profonda frattura tra Nord e Sud, che segna il sistema finanziario del Paese.

Sud, banche e assicurazioni in calo: meno presidi e dipendenti

Scarso il presidio fisico, e con esso il numero di lavoratori coinvolti, di Banche e Assicurazioni nel Mezzogiorno: il paragone con il Nord è, purtroppo, impietoso. A fronte, ad esempio, di 369 banche nel Centro-Nord, se ne contano 79 nel Sud. Di conseguenza, i bancari sono rispettivamente 225 mila contro 38 mila, per un rapporto pari a sei dipendenti al Centro Nord contro soltanto uno al Sud. Così come nelle assicurazioni, su un totale di circa 46 mila dipendenti sul territorio nazionale, il 74% è collocato nel Nord mentre il restante 26% nel Centro Sud.
Per quanto riguarda le Banche, la distribuzione per gruppo istituzionale e per classe dimensionale vede prevalere nel Mezzogiorno banche minori, come quelle di credito cooperativo, nessuna presenza di banche maggiori e grandi, mentre le SpA sono una quota ridotta. L’indagine di Fisac Cgil rileva anche la distribuzione territoriale degli sportelli, che segna un 78% nel Centro Nord (16.350) e un 22% nel Mezzogiorno (4.636). Su questa linea il numero di dipendenti bancari al Centro Nord è di 225.451 contro i 38.685 nel Sud del Paese. Dal 2011 al 2022, in termini percentuali, il Mezzogiorno ha sperimentato una contrazione del personale quasi doppia rispetto al Centro Nord.

Nel Mezzogiorno, inoltre, quasi il 50% dei comuni è sprovvisto di sportelli bancari, con un’incidenza molto più alta in regioni come il Molise (82,4%), la Calabria (70,5%), l’Abruzzo (58,7%) e la Campania (52,5%), e la relativa popolazione è pari all’11% di quella complessiva. La distribuzione geografica rileva che i Comuni privi di sportelli sono localizzati principalmente nelle zone interne.
Il rapporto Fisac Cgil dedica poi una sezione sul fronte della raccolta, da cui emerge come nel Mezzogiorno i prestiti bancari siano sempre inferiori rispetto al Centro Nord in rapporto al valore aggiunto ai prezzi di mercato prodotto nella macro aerea, 0,73 per 1,21. Per avere un rapporto almeno pari a 1 servirebbero circa 95 miliardi di maggiori crediti. Così come il rapporto prestiti/depositi bancari è sempre minore nel Mezzogiorno rispetto al Centro Nord (0,66 e 0,94). Per colmare il divario, nel Mezzogiorno servirebbero circa 110,5 miliardi di nuovi prestiti. Continua, infine, ad essere più oneroso il ricorso al credito nel Mezzogiorno: il Taeg sui mutui alle famiglie per acquisto abitazioni al Sud si attesta al 4,26 mentre al Nord al 4,12.
A proposito del settore assicurativo, composto da 45.588 dipendenti, il 74% si colloca nel Nord e mentre il 26% nel Centro Sud. La ricerca della Fisac Cgil segnala, inoltre, come non sia presente alcun dirigente direzionale nel Sud. Altro dato: nel rapporto tra dipendenti assicurativi per 100 mila abitanti, le regioni del Sud occupano gli ultimi posti. Si va dai 281 dipendenti in Friuli Venezia Giulia, 142 in Lombardia e 133 in Piemonte, nelle prime tre posizioni, ai 19 in Sardegna, 18 in Sicilia e 13 in Basilicata, ultime tre regioni a esclusione della Valle d’Aosta.

Risulta essere notevole anche il gap salariale dei dipendenti del settore finanziario, complice l’assenza nel Mezzogiorno di Direzioni, così come di poli specialistici che impieghino personale con più elevata qualifica professionale. Analizzando il codice Ateco K di attività bancarie e assicurative, infatti, la differenza retributiva Centro Nord e Mezzogiorno tra impiegati è del -8%, per i quadri -9,5% e, infine, per i dirigenti -28,3%.

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