Sostenibilità e lavoro femminile, Confartigianato: donne occupate +2,9% in Italia vs +2,1% Ue

- di: Barbara Leone
 
Nell’ambito degli obiettivi relativi alle dimensioni dello sviluppo sostenibile (economica, sociale ed ecologica) si trova quello della parità di genere, all’interno del quale è individuata la necessità di garantire alle donne la piena ed effettiva partecipazione alla vita politica ed economica. Su questo l’Italia evidenzia un grave ritardo, con un tasso di occupazione femminile tra i più bassi d’Europa che si fa più marcato nel Mezzogiorno. E proprio di questo si parlerà nel corso del 1° Forum della Sostenibilità di Confartigianato Imprese, evento che si terrà a Roma il 27 e 28 giugno a Roma con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Sostenibilità e lavoro femminile, Confartigianato: donne occupate +2,9% in Italia vs +2,1% Ue

L’attività imprenditoriale è un canale fondamentale per la partecipazione al mercato del lavoro, con l’Italia che è il primo paese Ue per numero di imprenditrici e lavoratrici autonome, come evidenziato dal report presentato dall’Ufficio Studi in occasione dell’ultima Convention del Movimento Donne Impresa di Confartigianato. In questa delicata fase congiunturale sta crescendo in modo robusto l’occupazione, nonostante la vigorosa stretta monetaria e le incertezze legate al prolungamento del conflitto in Ucraina. Se, sottolinea Confartigianato, prendiamo a riferimento i più dettagliati dati trimestrali, si osserva che nel primo trimestre 2023 l’occupazione sale del 2,3% rispetto allo corrispondente periodo precedente, combinazione di un aumento del 2,9% per le donne e del +1,8% per gli uomini. La dinamica dell’occupazione femminile in Italia è superiore al +2,1% della media Ue e, nel dettaglio supera il +1,5% della Francia e il +2,5% della Spagna, mentre in Germania si registra una crescita più marcata (+3,1%).

Il maggiore dinamismo dell’occupazione femminile risente del recupero delle attività dei servizi e del turismo. Il settore del commercio, alberghi e ristoranti è quello che presenta la dinamica più marcata dell’occupazione (+3,7%), con le donne occupate nel comparto che crescono del 6,7% a fronte del +1,4% degli uomini. Il lavoro indipendente è stato maggiormente colpito nella pandemia ed è ancora lontano dal ritorno ai livelli del 2019. Nell’ultimo anno il recupero dell’occupazione indipendente (+50 mila unità, pari al +1,0%) regista il maggiore impulso dalle donne imprenditrici e lavoratrici autonome, in aumento di 41mila unità, pari al +2,6%, mentre gli uomini sono saliti di 9mila unità, pari al +0,3%. La componente femminile spiega l’81,7% dell’incremento di occupati indipendenti. A livello territoriale, evidenzia ancora Confartigianato, si evidenzia un traino dell’occupazione femminile in Veneto con l’occupazione che sale del +3,6% con un +4,3% per le donne e un +3,0% per gli uomini, in Lombardia con l’occupazione che sale del 2,2% con un +3,3% per le donne e un +1,4% per gli uomini, nel Lazio con l’occupazione che sale del +1,2% con un +1,4% per le donne e un 1,1% per gli uomini e in Piemonte con l’occupazione che sale del +1,1% con un +1,6% per le donne e un +0,7% per gli uomini. L’occupazione femminile cresce anche nella altre due maggiori regioni: in Toscana l’occupazione sale del +2,3% con un +1,9% per le donne e un +2,7% per gli uomini e in Emilia-Romagna l’occupazione sale del +1,7% con un +0,9% per le donne e un +2,4% per gli uomini.
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