Sangalli (Confcommercio): "120.000 PMI a rischio per il caro bollette, servono ristori più ampi"

- di: Daniele Minuti
 
Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato dell'aumento impressionante del costo dell'energia in Italia (di molto superiore a quello degli altri Paesi) e delle prospettive future legate a esso.

Confcommercio: il Presidente Sangalli parla del caro energia

"Secondo gli ultimi dati elaborati dall'Osservatorio Confcommercio-Nomisma" - ha spiegato Sangalli - "I prezzi dell'energia in Italia sono molto più alti rispetto ad altri Paesi: rispetto alla spesa per l'elettricità, quest'anno i nostri alberghi, bar, ristoranti e negozi pagheranno una bolletta tra II 40% e II 60% in più rispetto alla Germania, e addirittura tripla rispetto alla Francia. Questo rafforza l'allarme che avevamo lanciato a giugno, in occasione della nostra Assemblea pubblica: ciò che non ha fatto la pandemia al servizi e al commercio, rischiano di farlo gli insopportabili costi energetici".

A pagare il prezzo sono ovviamente le aziende e gli imprenditori, che hanno dovuto riorganizzare le loro attività. Il tutto con probabili effetti catastrofici sulla loro sopravvivenza, dati i costi da sostenere che continuano a crescere: "Da qui alla prima metà dei 2023, almeno 120 mila piccole imprese del terziario sono a rischio, con la perdita di oltre 370 mila posti di lavoro. Una stima prudenziale che non tiene conto delle imprese più grandi. Senza dimenticare il dramma che stanno vivendo famiglie e imprese colpite dall'alluvione nelle Marche, dove serve un grande sforzo collettivo per ripristinare, al più presto, II sistema economico e produttivo.
Prevediamo che II PII nel terzo trimestre segni un -0,8%, seguito da un'ulteriore moderata caduta nel quarto trimestre. II 2022 si chiuderebbe, così, con un Pil al +3%, in netto calo rispetto al +5,5% del primo semestre. Senza dimenticare gli effetti di un'inflazione galoppante che, in media d'anno, dovrebbe toccare il 7,5% con un picco massimo a settembre del 9,2%"
.

Ma quali sono le misure da intraprendere a livello comunitario per arginare questo fenomeno? "Certo" - prosegue il presidente di Confcommercio - " mi riferisco all'energy recovery fund", alla fissazione di un tetto al prezzo del gas e alla revisione dei meccanismi e delle regole di formazione del prezzo dell'elettricità. Il decreto Aiuti Ter? Contiene misure utili a mitigare l'impatto dell'emergenza energetica sulle imprese, che vanno rafforzate tenendo conto del fatto che i crediti d'imposta potenziati, mi riferisco a quello per i "non energivori", riguardano il prossimo bimestre ottobre-novembre. Occorre consentire che coprano anche il trimestre luglio-settembre, oltre che il prossimo mese di dicembre. Sulle bollette andrebbe previsto un maggior ristoro per quelle con incrementi dei costi dei consumi elettrici per KWh superiori al 100%. E andrebbe rafforzata anche la portata degli interventi messi in campo per fronteggiare gli effetti del caro-carburanti nel settore dei trasporti".

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