Si chiama “Promuoviamo il futuro” il documento presentato al convegno “L’età della salute”, che si è tenuto alla sede italiana del Parlamento europeo. L’obiettivo è chiaro: ridurre drasticamente l’incidenza delle malattie, con una strategia preventiva mirata alle diverse fasi della vita. Secondo i medici, almeno 40 patologie potrebbero essere evitate con azioni concrete e tempestive. Il messaggio è semplice e forte: la prevenzione non è solo un’opzione, è una necessità collettiva.
Salute a ogni età, l’allarme degli esperti: “Con la prevenzione si possono evitare fino a 40 malattie”
Il piano si articola in dodici fasi, ognuna legata a un’età e a una tipologia d’intervento. Si comincia dai famosi “primi mille giorni”, in cui la salute passa per la cura della gravidanza, il microbiota, l’allattamento e la nutrizione precoce. Poi si prosegue con l’età prescolare e scolare, dove alimentazione, attività fisica e educazione sanitaria costruiscono le prime difese. In adolescenza entra in gioco la consapevolezza, con il contrasto a fumo, droga, alcol e l’introduzione dei primi screening.
Gli adulti e la responsabilità del proprio corpo
Nell’età adulta la parola d’ordine è una sola: partecipazione. Partecipare agli screening gratuiti, conoscere i fattori di rischio, seguire uno stile di vita attivo, monitorare la pressione, il colesterolo, la glicemia. È qui che si gioca la partita più pesante: prevenire malattie cardiovascolari, metaboliche e tumorali. Perché la diagnosi precoce, dicono i dati, salva davvero la vita.
L’età anziana e la sfida delle cronicità
Con l’avanzare dell’età la prevenzione non scompare, cambia volto. Diventa accompagnamento, continuità terapeutica, attenzione alla fragilità e alle patologie neurodegenerative. Non si tratta solo di prolungare la vita, ma di migliorarne la qualità. Per questo la rete socio-sanitaria deve sapersi adattare: visite regolari, attività fisica dolce, alimentazione controllata e supporto psicologico.
La scuola come luogo di salute
Nel documento si chiede anche un cambio di paradigma: la salute deve entrare nella scuola. Non come capitolo di scienze, ma come vera e propria materia trasversale. Insegnare ai bambini l’igiene, l’autonomia sanitaria, l’importanza della prevenzione è il primo passo per creare una cittadinanza consapevole.
La prevenzione come investimento nazionale
L’allarme non è nuovo, ma ora arriva con cifre concrete. Se si riuscisse a rendere sistemica la prevenzione, l’Italia potrebbe evitare milioni di casi di malattia, abbattere i costi del sistema sanitario e – come detto dagli esperti – guadagnare fino a 20 anni di vita media in buona salute. Una rivoluzione silenziosa, fatta non di ospedali e cure miracolose, ma di scelte quotidiane, educazione e attenzione.