AI, Sharka (IGenius): "Puntiamo a essere la Apple di questa generazione"
- di: Barbara Bizzarri
L’intelligenza artificiale sta trasformando profondamente il modo in cui la società moderna consuma conoscenza, segnando un’epoca che il CEO di IGenius, Uljan Sharka, definisce come un "rinascimento tecnologico". Intervenendo alla sessione plenaria di apertura della nona edizione del Salone dei Pagamenti, evento organizzato dall’ABI e dedicato all’innovazione nei pagamenti, nei servizi finanziari e nel fintech, Sharka ha paragonato l’AI alle grandi rivoluzioni tecnologiche del passato, come quella dei PC negli anni Ottanta o l’avvento dell’informatica negli anni Duemila.
AI, Sharka (IGenius): "Puntiamo a essere la Apple di questa generazione"
"Quando si parla di AI, parliamo di umanizzazione, perché questa tecnologia si è modellata sulla forma del linguaggio digitale. Tuttavia, non è semplicemente una rivoluzione come le altre, ma un cambiamento radicale nel modo in cui accediamo e utilizziamo la conoscenza", ha spiegato Sharka, delineando la portata globale del fenomeno.
Un impatto di lungo periodo
Secondo Sharka, l’AI rappresenta una forza dirompente che tocca ogni aspetto della società moderna, fungendo da "sistema operativo della società". Questo processo, tuttavia, non sarà immediato: "Molti temono un’immediata perdita di posti di lavoro o una trasformazione improvvisa dei mercati, ma la realtà è che il cambiamento sarà graduale. Ci vorranno almeno dieci anni per vedere i primi impatti significativi e probabilmente vent’anni per completare questa evoluzione".
Nonostante l’introduzione di queste tecnologie porti a inevitabili "shock" nel sistema, Sharka ritiene che si tratti di una fase di trasformazione che richiederà una visione strategica a lungo termine, non solo da parte delle aziende ma anche delle istituzioni.
Il ruolo dell’Europa e dell’Italia
Soffermandosi sul contesto europeo, Sharka ha sottolineato come l’Unione Europea, pur non potendo competere con la velocità e la scala degli Stati Uniti, possa trasformare la propria diversità e frammentazione in un vantaggio competitivo. "Il nostro approccio è abbracciare la regolamentazione come strumento strategico. In Europa non possiamo essere come gli Stati Uniti, ma possiamo valorizzare la nostra unicità e costruire un modello competitivo basato su queste differenze", ha dichiarato.
Quanto al ruolo dell’Italia, il CEO di IGenius ha affermato che, nonostante le sfide interne, il Paese gode di una solida reputazione internazionale: "All’estero, l’Italia è percepita come un Paese forte. Questa fiducia ci ha permesso di ottenere grandi risultati nei mercati globali".
Un nuovo ecosistema imprenditoriale
Sharka ha poi evidenziato l’importanza di sostenere la nascita di unicorni europei nel settore dell’intelligenza artificiale, suggerendo che il settore pubblico debba giocare un ruolo chiave nello sviluppo, senza però diventarne l’unico protagonista. L’innovazione, secondo il CEO, deve essere un processo condiviso tra pubblico e privato, capace di alimentare un ecosistema imprenditoriale competitivo e sostenibile.
Nel delineare il futuro del mercato dell’AI, Sharka ha tracciato un parallelo storico con l’esperienza dell’Olivetti, pioniera dell’informatica italiana: "Oggi chi si dichiara vincitore sta pagando i costi della ricerca e dello sviluppo, ma è solo l’inizio. Presto arriveranno nuovi player, e forse qualcuno sarà capace di perfezionare questa tecnologia, proprio come fece Apple ai suoi tempi. Noi puntiamo a essere la Apple di questa generazione".
Con questa ambizione, IGenius si propone come uno degli attori più promettenti nella corsa globale all’intelligenza artificiale, interpretando l’innovazione non solo come sfida tecnologica ma anche come opportunità di ridefinire il rapporto tra tecnologia e società.