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Riscossione, tornano a crescere pignoramenti e fermi: contribuenti sotto pressione

- di: Anna Montanari
 
Riscossione, tornano a crescere pignoramenti e fermi: contribuenti sotto pressione

La macchina della riscossione accelera. Pignoramenti, fermi amministrativi e intimazioni stanno aumentando in modo significativo, segnando un ritorno a pieno regime delle attività dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione dopo gli anni di sospensioni e rallentamenti legati all’emergenza sanitaria. Il risultato è un incremento evidente delle procedure esecutive, che sta mettendo sotto stress sia famiglie sia piccole imprese già alle prese con margini finanziari assottigliati.

Riscossione, tornano a crescere pignoramenti e fermi: contribuenti sotto pressione

Tra gli atti più diffusi tornano i fermi dell’autoveicolo, spesso notificati in serie dopo la mancata risposta alle prime comunicazioni. Aumentano anche i pignoramenti presso terzi, che colpiscono conti correnti, stipendi e compensi professionali. Una dinamica che testimonia la volontà dell’amministrazione di recuperare gli arretrati accumulati, ma che intercetta un tessuto economico ancora fragile.

Cartelle e solleciti: i volumi tornano ai livelli pre-pandemia
La riscossione sta recuperando rapidamente il tempo perduto: gli invii delle cartelle esattoriali sono tornati su livelli paragonabili a quelli del 2019. Crescono soprattutto gli avvisi bonari e gli atti di intimazione, ultimi passaggi prima dell’esecuzione forzata. Molti contribuenti si trovano quindi schiacciati tra scadenze pregresse mai realmente smaltite e nuove richieste che continuano ad arrivare.

Rateizzazioni in aumento, ma non sempre sufficienti

Per evitare blocchi e pignoramenti, un numero crescente di contribuenti sta ricorrendo alla rateizzazione, che torna a essere lo strumento principale per diluire il debito fiscale. Le domande crescono, ma non sempre bastano a contenere la pressione: chi ha già perso una dilazione o non riesce a rispettare i pagamenti rischia di trovarsi immediatamente esposto alle misure esecutive.

Professionisti e imprese segnalano criticità
Commercialisti e consulenti lamentano un aumento della complessità nella gestione delle posizioni debitorie: molte pratiche coinvolgono cartelle diverse, anni differenti e regole sovrapposte, rendendo difficile orientarsi tra possibilità di rientro, nuove rateizzazioni e rischi di decadenza.
Le imprese, in particolare, segnalano che la ripartenza vigorosa della riscossione arriva in un momento in cui il costo del denaro, gli oneri energetici e il rallentamento dei consumi comprimono ulteriormente la liquidità.

Il nodo politico: serve una nuova stagione di equilibrio?
Il rafforzamento dell’attività di recupero crediti riapre il dibattito sulla necessità di una riforma complessiva della riscossione, per rendere più sostenibile la gestione dei debiti fiscali e ridurre il rischio di fallimenti o chiusure aziendali.
Il governo, intanto, valuta l’andamento delle entrate e il possibile ricorso a nuovi strumenti di definizione agevolata o allungamento delle rate, ma al momento non sono allo studio interventi immediati.

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