Macron e von der Leyen lanciano un piano da 600 milioni per attrarre ricercatori internazionali, sfidando le restrizioni accademiche degli Stati Uniti.
(Foto: Ursula von der Leyen ed Emmanuel Macron all'Eliseo in un'immagine di repertorio)
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Un nuovo Rinascimento scientifico europeo
L’Università della Sorbona a Parigi è stata teatro di un evento storico: il lancio dell’iniziativa “Choose Europe for Science”. Il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno annunciato un ambizioso piano per trasformare l’Europa in un polo di attrazione per ricercatori e scienziati di tutto il mondo. Con un investimento congiunto di 600 milioni di euro—500 milioni dall’UE e 100 milioni dalla Francia—l’obiettivo è offrire un rifugio accademico a chi cerca libertà di ricerca e stabilità istituzionale.
Un messaggio chiaro agli scienziati americani
Il contesto internazionale ha reso l’iniziativa particolarmente tempestiva. Negli Stati Uniti, l’amministrazione Trump ha implementato tagli significativi ai finanziamenti federali per la ricerca, colpendo progetti legati alla diversità, all’equità e all’inclusione. Oltre 380 progetti sono stati cancellati, inclusi studi su cambiamenti climatici, salute delle donne e diritti delle minoranze.
“Nessuno avrebbe immaginato che una delle più grandi democrazie del mondo avrebbe abolito programmi di ricerca solo perché contenevano la parola ‘diversità’,” ha dichiarato Macron, sottolineando l’urgenza di offrire alternative a ricercatori colpiti da tali restrizioni.
Incentivi concreti e riforme strutturali
Il piano europeo prevede l’introduzione di “super sovvenzioni” settennali attraverso il Consiglio Europeo della Ricerca, mirate a offrire stabilità e prospettive a lungo termine ai migliori talenti scientifici. Inoltre, si punta a semplificare le procedure burocratiche, facilitare l’accesso ai visti e migliorare le condizioni di lavoro per i ricercatori.
Von der Leyen ha anche annunciato l’intenzione di sancire la libertà di ricerca scientifica come diritto legale nell’UE, attraverso una nuova legge europea. “La scienza non ha passaporto, genere, etnia o partito politico,” ha affermato, ribadendo l’impegno dell’Europa per una ricerca aperta e libera.
Reazioni e prospettive future
L’iniziativa ha già suscitato interesse tra la comunità scientifica internazionale. L’Università di Aix-Marseille, ad esempio, ha ricevuto oltre 120 manifestazioni di interesse da parte di ricercatori statunitensi, inclusi membri di istituzioni prestigiose come la NASA e Stanford.
Tuttavia, non mancano le critiche. Alcuni accademici francesi temono che le risorse destinate a questo programma possano sottrarre fondi alla ricerca nazionale. Macron ha rassicurato che i finanziamenti provengono da riserve pubbliche e non influiranno sui programmi esistenti.
L’Europa c’è e si muove
L’Europa si propone come nuovo faro per la comunità scientifica globale, offrendo non solo risorse economiche, ma anche un ambiente che valorizza la libertà accademica e l’inclusività. In un’epoca in cui la scienza è messa in discussione in varie parti del mondo, l’UE lancia un messaggio forte: qui la ricerca è libera, sostenuta e fondamentale per il progresso della società.
Ambigua posizione dell’Italia
Il governo italiano ha accolto con irritazione l’iniziativa franco-tedesca, non concordata con l’Esecutivo Meloni, e che fa capire come la vicinanza del governo italiano a Trump, di recente confermata dalla premier, la isola dalle cancellerie europee. È un fatto che il rilancio europeo si fonderà su tre pilastri: Germania (con il piano Merz da 500 miliardi di euro, che farà tornare la Germania la locomotiva d’Europa), Francia e Spagna. Gli altri o si aggregheranno o mugugneranno.