Il ricambio generazionale nelle imprese familiari accelera e migliora le performance aziendali

- di: Giulia Caiola
 

Il passaggio generazionale nelle imprese familiari italiane non è solo una necessità, ma una leva strategica capace di incidere positivamente sui risultati economico-finanziari. È quanto emerge dalla XVI edizione dell’Osservatorio AUB, presentata oggi a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana, e promossa da AIDAF (Italian Family Business), UniCredit, Cattedra AIDAF-EY di Strategia delle Aziende Familiari (Università Bocconi) e Fondazione Angelini, con il supporto di Borsa Italiana ed ELITE.

Il ricambio generazionale nelle imprese familiari accelera e migliora le performance aziendali

La ricerca, curata da Carlo Salvato e Fabio Quarato, non si basa su un campione statistico, ma su una rilevazione completa delle 15.836 aziende familiari italiane con un fatturato superiore ai 20 milioni di euro. Di queste, 4.201 sono nuove entrate nella rilevazione, con un incremento del 36,1% rispetto all’anno scorso e del 55% rispetto a dieci anni fa. Un dato che testimonia la dinamicità del tessuto imprenditoriale italiano.

Crescita e solidità dopo la pandemia
Prosegue il trend di ripresa dopo la battuta d’arresto causata dal Covid-19, anche se con tassi più contenuti rispetto al 2023. Un focus particolare è stato riservato ai processi di successione imprenditoriale: il passaggio generazionale è accelerato dal 2020, passando da un tasso dell’1,5% annuo nel periodo 2013-2019 al 2,1% nel triennio 2020-2022.

Le aziende che hanno completato un cambio di leadership hanno mostrato una performance superiore alla media in diversi indicatori:+7,4% annuo nei ricavi,+3,5% nel ROE (Return on Equity)+11,5% nel tasso di crescita delle immobilizzazioni

Il ruolo della NextGen: competenze e innovazione
I successori della "NextGen" risultano altamente qualificati, con il 70% di loro in possesso di una laurea di primo livello. Tuttavia, i manager esterni e le donne NextGen hanno mediamente un livello di istruzione più elevato rispetto agli uomini della NextGen familiare.

L’esperienza lavorativa esterna e internazionale si conferma un valore aggiunto: chi ha lavorato almeno un anno fuori dall’azienda di famiglia o ha trascorso sei mesi all’estero ha ottenuto performance aziendali superiori alla media. Come sottolinea Fabio Quarato, curatore dell’Osservatorio, “i figli che subentrano ai padri hanno un livello di istruzione paragonabile ai manager esterni, ma restano indietro sull’esperienza lavorativa esterna. Tuttavia, il gap si sta progressivamente riducendo”.

Un elemento critico riguarda il ruolo delle donne: nonostante la maggiore preparazione accademica, le opportunità di leadership nelle aziende familiari rimangono limitate. Cristina Bombassei, presidente di AIDAF (nella foto), commenta: “La NextGen familiare è un agente di cambiamento, in grado di portare nuove competenze soprattutto nei settori tecnologici e innovativi. Ma bisogna lavorare ancora molto per colmare il divario di genere nella governance”.

Apertura del capitale e quotazione in Borsa
L’8,1% delle aziende familiari con fatturato sopra i 20 milioni di euro ha aperto il capitale attraverso cessione di quote di minoranza, quotazione in Borsa o vendita del controllo.

Secondo Carlo Salvato, titolare della Cattedra AIDAF-EY alla Bocconi, “le operazioni di minoranza con partner industriali e la quotazione in Borsa hanno un impatto positivo su redditività e crescita del fatturato. Inoltre, favoriscono l’internazionalizzazione e gli investimenti”.

Le aziende che hanno aperto il capitale registrano: ROI superiore alla media dal primo anno, Tassi di crescita del fatturato più elevati, Maggiore livello di internazionalizzazione

Crescita dell’internazionalizzazione e governance più aperta
Dal 2019, il numero di aziende familiari che investe all’estero è aumentato di 704 unità, anche se la loro incidenza percentuale si è leggermente ridotta a causa del forte aumento delle imprese censite. L’internazionalizzazione è favorita da modelli di leadership collegiali e da una governance meno concentrata sui soli membri della famiglia.

Secondo Massimiliano Mastalia, Head of Wealth & Large Corporates di UniCredit, “il XVI Osservatorio AUB conferma il ruolo centrale delle imprese familiari nell’economia italiana. UniCredit continuerà a supportarle nelle fasi strategiche di transizione, dall’apertura del capitale al passaggio generazionale, con soluzioni finanziarie e di advisory mirate”.

Anche Fabrizio Testa, AD di Borsa Italiana-Gruppo Euronext, sottolinea il ruolo della quotazione come acceleratore di crescita: “Le aziende familiari che si quotano registrano performance superiori alla media nazionale grazie a una maggiore capacità di attrarre investimenti e accelerare l’espansione internazionale. Euronext supporta le imprese con strumenti come IPOready ed ELITE, per facilitare l’accesso ai mercati dei capitali”.

Imprese familiari trend positivo
L’Osservatorio AUB certifica che le imprese familiari italiane stanno vivendo una fase di evoluzione positiva, con un aumento del ricorso a manager esterni, diversificazione dei modelli di governance e maggiore internazionalizzazione. Il passaggio generazionale, se ben gestito, non rappresenta più un rischio, ma una vera opportunità strategica per innovare e rafforzare la competitività.

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