Addio a Renata Scotto

- di: Barbara Leone
 

Era l’ultima diva della grande lirica del Novecento, capace di prendersi la scena cantando giovanissima al fianco di Renata Tebaldi e di sostituire con successo Maria Callas grazie ad una voce e ad uno stile inconfondibile e unico. Renata Scotto, soprano, regista nonché insegnante e scopritrice di talenti, s’è spenta improvvisamente questa notte all’età di 89 anni nella sua Savona, città dove esordì ne “La Traviata” a soli 19 anni imponendosi ben presto in tutto il mondo come una delle voci più amate del belcanto. Una solida base tecnica, unita a una straordinaria intelligenza  musicale, al temperamento e a un fraseggio sempre accuratissimo, la proiettano nell'Olimpo della lirica allorquando, nel 1965, interpreta “Madama Butterfly” al Metropolitan di New York e “La traviata” alla Royal Opera House di Londra. Nel 1976 canta “Zaira” di Bellini al Teatro Bellini di Catania nella prima  ripresa del secolo, di cui esiste una registrazione. Mentre l’anno seguente interpreta Mimì nella “Bohème” al Metropolitan accanto a Luciano  Pavarotti.

Addio a Renata Scotto

Interpretazione memorabile, basti pensare che fu la prima opera trasmessa in diretta nel continente americano, così come memorabile fu lo scontro con il grande tenore. Casus belli: chi doveva uscire per ultimo a prendere gli applausi. Tutto dimenticato, almeno in apparenza e stando alle immagini del 1991, quando per i trent’anni di carriera del tenorissimo a Reggio Emilia la Scotto duettò con lui in piena, adorabile “recondita” armonia. Anche con Mirella Freni ci fu grande maretta, del resto negli anni Sessanta erano le giovani punte di diamante della Scala e se la giocavano praticamente alla pari. Non si amavano, certo, così come non si amavano le rispettive tifoserie. Perché, ebbene sì, anche all’epoca c’era di che battibeccar dividendosi in guelfi e ghibellini su una perenne soglia a cavallo tra arte e gossip.

E però l’oggetto del contendere non si chiamavano Fedez e J-Ax ma Renata Scotto e Mirella Freni, Callas-Tebaldi, Domingo-Pavarotti e così via. Anche se poi, nell’intimo, molti di loro erano anche grandi amici, come nel caso proprio di Pavarotti e Placido Domingo. Quanto a Mirella Freni e Renata Scotto si mal sopportavano, ed era evidente a tutti, ma evitarono sempre accuratamente scontri troppo evidenti. A unirle però fu sempre lei: la musica. Tant’è che arrivarono finanche ad incidere un disco dove la romanza a due voci del “Bianca e Fernando” di Bellini è la prova provata dell’esistenza di un Dio della lirica, oltre che uno dei momenti più alti del canto di tutti i tempi. Ammirazione infinita sicuramente per la Callas, e vorrei vedere, ma sempre con una punta di velenosa competizione (anche se non poteva esserci storia) culminata in una famosa intervista al fiele che la Scotto rilasciò alla rivista Stop.

Intervista che pagò a caro prezzo, con fischi e ravanelli al posto dei fiori, che peraltro lei molto elegantemente raccolse dal palco arrivando finanche ad annusarli manco fossero rose, dopo una replica alla Scala. Proprio quando i fan dell’immensa Maria le urlarono di tutto. E non furono di certo complimenti. Insomma, Renata Scotto aveva carattere da vendere e non le mandava di certo a dire. E forse è stato anche questo un elemento imprescindibile della sua grandezza. Ma nessuno ha mai osato mettere in dubbio il suo immenso e variegato talento. Tant’è vero che oggi sono in moltissimi a ricordarla con commozione. “Ho il cuore a pezzi”, ha scritto Placido Domingo sui social. “Con la sua scomparsa, la lirica italiana perde una delle sue protagoniste”, ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Toti, mentre il Teatro dell’Opera di Roma la omaggia così: “Addio a un’artista che ha segnato il mondo della lirica”.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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