PwC Italia: "Solo due donne su dieci siedono nei CdA"

- di: Barbara Leone
 
La moda italiana parla alle donne, ma non attraverso le donne. I numeri dei vertici aziendali parlano chiaro: solo due donne su 10 (24%) siedono nei CdA delle aziende di moda. Un dato lontano dalla media globale ed europea del 33%, dove spiccano il 50% della Francia, il 38% degli Usa ed il 29% della Germania. Se si incentra l’analisi sul solo segmento femminile (donne su totale donne), la prevalenza di quote rosa risulta tra gli operai del tessile-moda, con quasi sette donne su 10 (69,2%), a fronte di un 26,9% di impiegate, uno 0,9% di quadri e uno 0,3% di dirigenti. È quanto emerge dallo studio “Donne e Moda” realizzato dall’Ufficio Studi della società di consulenza e revisione PwC Italia in collaborazione con Il Foglio della Moda, inserto mensile di cultura e industria della Moda del quotidiano Il Foglio.

PwC Italia: "Solo due donne su dieci siedono nei CdA"

Il report è stato presentato nei giorni scorsi nel corso di un evento che si è svolto a Milano culminato con un messaggio di Eugenia Roccella, Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia. L’indagine sulla presenza femminile in tutta la filiera della moda italiana è avvenuta basandosi su dati provenienti da Camera Nazionale della Moda Italiana (240 marchi associati), Confindustria Moda, in particolare Sistema Moda Italia-Smi, Unione Nazionale Industria Conciaria-Unic (61.400 imprese associate) e Cna Federmoda (22mila imprese associate). Nel corso del 2022, a livello internazionale, tre donne su 10 sono entrate negli organi societari delle aziende del comparto (31,4%), rivelando un aumento del 28,7% rispetto al 2021. Nel 17,4% dei casi le donne hanno sostituito uomini uscenti, contro un 10,1% di uomini che ha preso il posto di donne. Dall’esame delle 109 aziende associate alla Camera Nazionale della Moda Italiana, lo scorso anno in Italia le donne hanno rappresentato il 28,2% dei membri degli organi societari delle imprese del fashion (fra cda, collegi sindacali e procuratori), in crescita del 9,8% sul 2021.

I best performer per presenza femminile in consiglio di amministrazione sono Tod’s (sei donne), Brunello Cucinelli (cinque donne) e Moncler (cinque donne). Fra i casi virtuosi PwC segnala anche Furla e Missoni. Nell’industria tessile, in base ai dati del 2021, l’occupazione femminile a tutti i livelli di qualifica ha raggiunto il 48,6% (49% nel 2020) mentre nell’abbigliamento la quota sale al 66,7% (in linea con il 2020). Entrando nel dettaglio delle qualifiche, nel tessile-abbigliamento l’incidenza femminile più alta si registra nelle posizioni impiegatizie, dove le donne rappresentano il 67,3% del totale degli impiegati. Seguono i ruoli di produzione: il 57,8% degli operai è donna così come il 58,5% degli apprendisti. La quota di donne quadro è invece pari al 37,5%, dal 62,6% di uomini e scende ancora di più nei ruoli dirigenziali (22,8% le donne, verso il 77,2% degli uomini). In merito alle età, le lavoratrici del tessile-abbigliamento (donne su totale donne) si collocano soprattutto nella fascia 50-59 anni (34%) e 40-49 anni (31,7%). La fascia 30-39 anni rappresenta il 18,2%, solo il 9,7% ha al massimo 29 anni. Invece nel settore conciario le donne rappresentano il 20% dei lavoratori (3.566 addette), di cui circa l’85% è inquadrato con un contratto a tempo determinato. Solo il 9,3% ricopre un ruolo esecutivo o dirigenziale, l’8,7% ha ruoli operativi e la restante parte si divide tra ruoli amministrativi e ricerca e sviluppo. Per quanto riguarda le Pmi, da un sondaggio dell’Ufficio Studi PwC a un campione di associate a Cna è risultato che nell’80% (dal 70% nel 2022) dei casi la percentuale di lavoratrici donne risulta superiore al 40%.

Oltre il 39% (dal 36% nel 2022) dei sondati dichiara di avere un cda a composizione in netta prevalenza femminile. Nel settore della moda, in particolare, sei ceo su 10 sono donne (4 su 10 nel 2022). Le donne che ricoprono un ruolo dirigenziale lavorano principalmente nei dipartimenti di produzione (54%), strategia (15%) e finanza (13%). Le principali qualità che contraddistinguono le donne nei board sono l’abilità organizzativa (22%), le competenze tecniche (16%) e di team management (13%). Nel 71% dei casi (vs nel 63% nel 2022) le donne che partecipano al processo decisionale ricoprono più di un incarico di amministrazione, confermando i modelli di governance, per lo più di tipo familiare, delle Pmi analizzate. Il 39% (vs 19% nel 2022) delle imprese prevede un aumento di dirigenti donne nel prossimo anno. In termini di classi d’età, sfiora il 37% l’occupazione per le donne over 55. Il resto si concentra nelle fasce fra i 40-45 anni (19%) e i 50-55 anni (13%). Minore il contributo per chi è sotto i 29 anni (4%) e le 30-39enni (18%).

Tags: pwc, moda
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