La sconfitta dell'Inter in finale contro il Psg ha scritto, purtroppo, una pagina storica: nessuna squadra aveva mai subito una sconfitta con un margine di cinque reti in una finale per il titolo europeo. Al massimo, si era arrivati a quattro gol di scarto.
Il Psg saluta l'Inter e la Champions con una "manita"
Il 31 maggio 2025, a Monaco di Baviera, il Paris Saint-Germain ha scritto un capitolo memorabile nella storia della Champions League, sconfiggendo l’Inter con un punteggio di 5-0. Nessuna finale fino a quel momento aveva mai visto un divario così netto tra le due squadre.
Un altro episodio memorabile risale al 18 maggio 1960, quando la finale si disputò in Scozia, all’Hampden Park di Glasgow.
L’Eintracht Francoforte perse contro il Real Madrid con un punteggio di 7-3, consegnando ai Blancos il loro quinto trofeo consecutivo.
I madrileni erano guidati dai leggendari Di Stefano (autore di una tripletta) e Puskas, che mise a segno ben quattro reti. Ma erano anche altri tempi.
Il Paris Saint-Germain ha vinto la competizione per la prima volta.
È stata una finale quasi senza storia, perché il PSG l’ha dominata sin dall’inizio, facendo due gol nei primi venti minuti con Achraf Hakimi e Désiré Doué, che nel secondo tempo ha poi segnato anche quello del 3-0. Khvicha Kvaratskhelia e Senny Mayulu hanno segnato gli altri due gol.
Fino a questa partita, l’Inter era stata in svantaggio per soli 17 minuti in tutte le precedenti quattordici partite della competizione. Con questo successo, il Psg ha chiuso alla grande una stagione eccezionale, nella quale ha vinto il triplete: il campionato francese, la coppa di Francia e la Champions.
E invece l’Inter, che fino a poco più di un mese fa era in corsa per vincere tre competizioni, rimane senza trofei, Inzaghi ha purtroppo realizzato l’incubo nerazzurro: il Triplete al contrario.
Il Paris Saint-Germain ha giocato una partita quasi perfetta, mettendo in difficoltà l’Inter in tutte le zone del campo, con continui scambi di giocatori.
L’Inter ha faticato molto sia ad organizzarsi in attacco che difendersi dagli attacchi avversari.
Il Psg ha cominciato la partita con grande intensità, costringendo l’Inter a difendersi nella sua metà campo e recuperando spesso velocemente il pallone.
L’Inter è sembrata sia dominata, ma anche molto stanca, una squadra quasi arresa di fronte alle capacità avversarie.
Anche dopo il vantaggio, la squadra francese ha continuato a dominare la partita, in particolare sono sembrati irresistibili i suoi tre attaccanti: Kvaratskhelia, Ousmane Dembélé e Doué.
Quest’ultimo ha segnato una doppietta; Doué infatti compirà vent’anni il 3 giugno ed è diventato il più giovane calciatore di sempre a segnare in finale di Champions League.
L’Inter è riuscita a farsi notare solo per due tiri di testa di Francesco Acerbi e Marcus Thuram nati da due calci d’angolo.
I maggiori successi del Paris Saint-Germain sono arrivati tutti dopo il 2011, quando il fondo sovrano del Qatar ha acquistato il club, investendo centinaia di milioni di euro per acquistare i migliori calciatori: fino a quel momento il Paris Saint-Germain aveva vinto 12 trofei, mentre ora ne ha 54. La Champions League, il più prestigioso di tutti, era l’unico che gli mancava. È abbastanza incredibile che nel momento in cui il club ha smesso di spendere quasi senza senso e vergogna soldi per tutta l’Europa, sia arrivato questo successo e questa stagione memorabile.
La vendita di Mbappè al Real Madrid sembrava quasi una resa, con la decisione di puntare tutto sui giovani e su un allenatore che insegna calcio come Luis Enrique.
Di solito, per una scelta del genere ci vuole tempo, ma gli dèi del calcio sono incomprensibili, ed è questa forse la fortuna del pallone.
Luis Enrique, ha prima rischiato di essere eliminato nella prima fase della Champions League, ma poi la squadra ha cominciato a giocare in modo brillante, eliminando il Liverpool, l’Aston Villa e l’Arsenal.
Lo “spagnolo” più che un cambio tattico, ha portato a Parigi un vero e proprio cambiamento culturale: solo i soldi non bastano, senza il lavoro e l’appartenenza non si vince mai.
L’Inter ha giocato comunque una buona Champions League.
Non è stata la squadra più spettacolare, ma una delle più solide, è la più anziana per età media dei calciatori, ed è riuscita a eliminare il Bayern Monaco e il Barcellona.
In finale, però, è andato tutto storto: il Psg ci è arrivato con più energie, anche grazie all’età media nettamente più bassa dei suoi giocatori cinque anni in meno.
Mentre l’Inter è arrivata alla finale logorata da una stagione molto faticosa.
E questo deve far riflettere la dirigenza, una stagione che fino a ieri sera sembrava storica, rischia di essere quella della rifondazione, molti giocatori sono logorati o solamente anziani, Inzaghi forse è preda delle sirene arabe (25 milioni a stagione proposti) che succederà?
L’unica vera e solida risposta è nelle mani di Giuseppe Marotta, mai come ora i tifosi interisti devono aggrapparsi a lui.