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Produttività in caduta: l'Italia fatica a tenere il passo europeo

- di: Bruno Coletta
 
Produttività in caduta: l'Italia fatica a tenere il passo europeo
Nel 2023 la produttività del lavoro italiana è scesa del 2,5%, segnando un calo generalizzato che ha coinvolto tutti i settori economici, dall’industria ai servizi. L’Istat attribuisce questa flessione alla riduzione della produttività totale dei fattori, riflesso di uno stallo nel progresso tecnico e nella conoscenza, che frena innovazione ed efficienza.
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Un rallentamento preoccupante
Il 2023 ha segnato un freno netto per l’economia italiana, con il valore aggiunto del settore dei beni e servizi in aumento di un modesto 0,2%, contro il 6,2% dell’anno precedente. Nonostante un incremento delle ore lavorate del 2,7%, il risultato complessivo è stato una produttività del lavoro in calo del 2,5%. Questa tendenza negativa si inserisce in un decennio caratterizzato da una crescita media della produttività dello 0,5%, meno della metà rispetto alla media europea (+1,1%).
La produttività riflette il motore di un’economia. Se il motore rallenta, tutto il sistema ne risente”, ha affermato Carmine Fimiani, economista dell’Istat.
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Europa: un confronto impietoso
Il quadro internazionale mette in luce il divario dell’Italia rispetto agli altri grandi Paesi europei. Tra il 2014 e il 2023, la produttività del lavoro è aumentata dello 0,5% in Italia, contro l’1% della Germania e lo 0,6% della Spagna. Nel 2023, mentre Francia e Spagna hanno visto crescite rispettivamente dell’1,5% e dello 0,8%, l’Italia ha segnato un’involuzione marcata.
Elisabeth Svantesson, Ministro delle Finanze svedese, ha evidenziato la gravità della situazione: “La sfida cruciale per l’Europa non è solo il commercio, ma affrontare il problema della produttività stagnante”.
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Settori in difficoltà
L’industria, colonna portante dell’economia italiana, ha registrato un calo della produttività del 3,1%. I settori dei servizi finanziari (-8,1%), delle professioni (-3,3%) e del commercio (-2,8%) hanno mostrato performance negative. Tuttavia, il comparto delle costruzioni si distingue con un aumento del 4,3%, trainato dagli incentivi edilizi.
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Cause e soluzioni
L’Istat identifica la riduzione della produttività totale dei fattori (Ptf) come principale causa del rallentamento. La Ptf, che misura l’efficienza combinata di lavoro e capitale, è diminuita del 2,5% nel 2023. Questo riflette una mancanza di innovazione tecnologica e di investimenti strutturali. Tra il 2014 e il 2023, solo il capitale immateriale non-ICT (come la ricerca) ha mostrato una crescita sostenuta (+8%).
Per affrontare il problema, gli esperti suggeriscono di rafforzare la formazione della forza lavoro, promuovere investimenti in tecnologie innovative e incentivare l’utilizzo di capitale produttivo.
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Conclusioni
Il calo della produttività è un campanello d’allarme per l’economia italiana, che rischia di perdere competitività a livello internazionale. Azioni concrete per favorire l’innovazione e l’efficienza sono essenziali per invertire la rotta.
(Nella foto Michele Camisasca, Direttore Generale dell’Istat)

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