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Prezzo gas, gli analisti: il peggio deve venire

- di: Redazione
 
Prezzo gas, gli analisti: il peggio deve venire

Il mercato del gas si prepara ad affrontare mesi di grande instabilità. Analisti di diversi istituti, intervistati da Bloomberg, prevedono che i prezzi del gas continueranno a salire nei prossimi mesi, alimentati da una combinazione di fattori che sta spingendo la domanda alle stelle e limitando l’offerta. Questa “tempesta perfetta” è il risultato di tre elementi chiave: lo stop ai flussi di gas attraverso l’Ucraina, l’interruzione di un importante impianto di gas naturale liquefatto (Gnl) in Norvegia e un inverno più rigido rispetto alla media stagionale.

Prezzo gas, gli analisti: il peggio deve venire

“L’aumento della domanda di gas da stoccare manterrà i mercati elevati nei prossimi mesi”, ha dichiarato Florence Schmit, analista europea di Rabobank. Il riempimento degli stoccaggi, essenziale per garantire la sicurezza energetica durante l’inverno, sta infatti creando pressione sul mercato.

Le prospettive di breve e lungo termine


James Waddell, responsabile del settore gas europeo e Gnl globale di Energy Aspects, sottolinea che “l’equilibrio globale del gas rimane stretto, con poca flessibilità per assorbire eventuali effetti di restringimento del mercato”. Di conseguenza, eventuali nuove interruzioni negli impianti di esportazione di Gnl a livello globale potrebbero far lievitare ulteriormente i prezzi.

A lungo termine, però, gli analisti prevedono una possibile diminuzione dei prezzi, qualora riprendano i flussi di gas dall’Ucraina. Tuttavia, questa ipotesi è legata all’esito dei negoziati tra Russia e Ucraina, un fronte ancora molto incerto. Gli esperti di Citigroup evidenziano che “gli incentivi economici suggeriscono un’eventuale ripresa delle forniture”, ma il contesto geopolitico resta imprevedibile.

Le implicazioni per i consumatori e l’industria

I rincari del gas non colpiscono solo le famiglie, ma hanno anche un impatto significativo sull’industria europea, già provata dall’inflazione energetica degli ultimi anni. Con margini ridotti e costi di produzione crescenti, molte aziende potrebbero trovarsi costrette a rallentare la produzione o a trasferire parte delle operazioni in Paesi dove i prezzi dell’energia sono più contenuti.

Nel frattempo, i governi europei sono sotto pressione per trovare soluzioni che mitighino l’impatto sui consumatori, evitando al contempo di compromettere gli obiettivi di transizione energetica. L’adozione di energie rinnovabili e l’incremento della capacità di stoccaggio sono tra le strategie più citate dagli esperti per ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas e aumentare la resilienza del sistema energetico.

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