Prodi lancia l’allarme in un'intervista al quotidiano La Repubblica: l’Europa trattata come scolaretto, il centrosinistra inesistente e l’avanzata degli autoritarismi mette a rischio democrazia e diritti.
(Romano Prodi, già presidente della Commissione europea).
Un’Europa in caduta libera e sulle ginocchia
Nell’intervista rilasciata oggi 27 agosto 2025 a La Repubblica, Romano Prodi descrive un contesto internazionale allarmante, dove gli attori forti – Usa e Russia – stanno negoziando “passo dopo passo” un’intesa cui “nessuno al mondo si può opporre”, ha affermato Romano Prodi. Il parallelismo tra gli “sfottò” e gli abbracci di Trump rivolti a Zelenski traduce una strategia cinica: indebolire l’Ucraina per favorire un accordo autoritario trilaterale tra Cina, Stati Uniti e Russia. Un assetto geopolitico perverso, che in realtà risulta più che bipolarismo una mera convergenza tra i due regimi dominanti.
Europa: dallo “scolaretto” ai “prese ordini”
L’ex premier non usa mezzi termini: l’Unione europea è “umiliata”. All’incontro di Washington, infatti, gli europei apparivano come scolaretto timido e remissivo di fronte al “professore” Usa. Non c’era un confronto paritario, ma un rapporto di sudditanza. Secondo Prodi, “non ho mai visto un incontro internazionale in cui fisicamente non si fosse attorno a un tavolo in una situazione di uguaglianza tra partecipanti”, ha osservato Prodi.
Deriva autoritaria: non solo lontano, ma anche vicino
Prodi lancia un grido: le democrazie sono in affanno. Negli Stati Uniti, la declinante democrazia – già avviata – dipenderà dall’opposizione democratica e dai risultati delle midterm. In Italia, lo spettro dell’autoritarismo si aggrava quando manca un’opposizione politica: “il centrosinistra dovrebbe esistere. Basterebbe questo”, ha ammonito Prodi.
Questa denuncia non si limita all’Italia: riflette un sentimento già espresso da Prodi – nei mesi scorsi – sull’avanzata dell’autoritarismo globale e il pericolo che la forza sovrasti il diritto. Già a giugno 2025, Prodi affermava che “viviamo una fase nuova... un’idea che si accompagna al disprezzo del diritto” e “andiamo verso un equilibrio di autoritarismi… una stabilità terribile perché riguarda solo chi detiene il potere”, ha sostenuto Prodi.
Gaza, la frammentazione e il suicidio dell’Unione
Sul fronte mediorientale, Prodi invita l’Europa a misurarsi: bloccare gli accordi con Israele e riconoscere lo Stato di Palestina sarebbe atto politico forte. Ma l’Ue è paralizzata: “Finché non finisce l’unanimità non si esiste. È il suicidio dell’Europa”, ha avvertito Prodi.
Chi sono i leader europei? Orologi a cucù
L’ex premier non risparmia le critiche anche ai leader comunitari: “Chi risponde solo al cambiamento di pressione o del tempo non è un leader. Al massimo è un orologio a cucù”, ha ironizzato Prodi. Anche in questo caso, avverte, un eventuale successore della presidente Commissione Ursula von der Leyen potrebbe riproporre la stessa retorica vuota del “cucù”.
I punti salienti
- Geopolitica mondiale: Trump e Putin convergono, l’autocratismo prevale sulla democrazia.
- Europa subalterna: Unione “umiliata” e trattata da scolaretto rispetto agli Usa.
- Pericolo democratico: Democrazia in affanno; in Italia l’assenza di opposizione aggrava il quadro.
- Medio Oriente: Ue impotente; la regola dell’unanimità la affossa.
- Leadership europea: Leader reattivi come orologi a cucù, non protagonisti veri.