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Meloni a Washington, al centro i dazi e l'equilibrio globale

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Meloni a Washington, al centro i dazi e l'equilibrio globale

La visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Washington si inserisce in una delle fasi più delicate degli equilibri economici e geopolitici internazionali. Alle ore 18 italiane, è previsto l’incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha accolto la leader italiana per un pranzo ristretto nella Cabinet Room della Casa Bianca, seguito da un colloquio ufficiale nello Studio Ovale. L’incontro, blindato alla stampa, avviene senza una conferenza congiunta, elemento che sottolinea la riservatezza del confronto, ma non ne riduce l’importanza strategica.

Meloni a Washington, al centro i dazi e l'equilibrio globale

Il tema dei dazi rappresenta uno degli snodi principali del confronto bilaterale. L’Europa osserva con attenzione le mosse dell’amministrazione Trump, che ha avviato una politica economica fortemente protezionista, volta a rafforzare l’industria nazionale e isolare la Cina, ritenuta responsabile di squilibri commerciali sistemici. La presidente Meloni, dopo un confronto telefonico con Ursula von der Leyen, ha sottolineato l’urgenza di “lucidità e pragmatismo”, definendo questa fase come “complessa e in rapida evoluzione”. L’obiettivo dell’Italia è ridurre le barriere doganali e salvaguardare la competitività dell’industria europea, a partire da quella manifatturiera e agroalimentare, duramente colpita dai dazi statunitensi.

Un’Europa in cerca di voce unitaria
Nel coordinamento con Bruxelles, Meloni si presenta a Washington come una leader determinata a rappresentare non solo l’interesse nazionale, ma anche la necessità di una linea comune europea. Secondo fonti vicine alla presidente della Commissione, le due leader avrebbero pianificato insieme l’approccio negoziale, cercando di rafforzare l’immagine di un’Europa coesa e capace di interloquire alla pari con gli Stati Uniti. Tuttavia, il commissario europeo al commercio, McGrath, ha ricordato che Bruxelles non può escludere uno scenario di mancato accordo, e si sta preparando a eventuali contromisure. L’atteggiamento di Meloni riflette questa doppia traiettoria: apertura alla trattativa, ma anche consapevolezza dei limiti dell’attuale fase diplomatica.

Le ricadute della strategia americana sull’economia globale

L’incontro avviene all’indomani delle nuove stime negative pubblicate da Fitch, che ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita globale per il 2025, attribuendo una parte consistente della responsabilità proprio alle tensioni commerciali generate dalla nuova ondata di dazi americani. Il Fondo Monetario Internazionale e il Wto hanno confermato l’allarme, con il commercio mondiale che potrebbe contrarsi tra lo 0,2% e l’1,5%. A Wall Street, i mercati hanno reagito con un nuovo crollo, mentre il governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, ha avvertito che le conseguenze delle politiche tariffarie potrebbero superare le attese, alimentando instabilità e incertezza.

La partita geopolitica: Cina, Europa e Sud-est asiatico
La politica estera dell’amministrazione Trump continua a ruotare attorno al contenimento della Cina. Mentre Xi Jinping prosegue il suo tour nel Sud-est asiatico con l’obiettivo di firmare nuovi accordi commerciali, Washington propone una strategia di premi e punizioni: dazi più bassi per i Paesi che isolano Pechino. Si tratta di una sfida che coinvolge direttamente anche l’Europa, divisa tra la volontà di proteggere i propri mercati e la necessità di non interrompere i flussi commerciali con il gigante asiatico. L’Italia, in questa cornice, cerca un equilibrio tra il tradizionale legame atlantico e la salvaguardia delle proprie filiere produttive. Il dialogo odierno tra Meloni e Trump assume così una valenza più ampia, simbolica oltre che concreta.

Una finestra sul futuro delle relazioni transatlantiche
Il vertice di Washington rappresenta solo l’inizio di una fase negoziale più ampia. Nelle prossime settimane, il vicepresidente americano Vance sarà a Roma, a testimonianza della volontà reciproca di consolidare i rapporti. Intanto, l’Unione Europea si prepara ad ospitare un vertice straordinario con la delegazione americana, per stabilire un’agenda condivisa sulle questioni commerciali, digitali e di difesa. Se l’incontro di oggi non porterà a risultati immediati, sarà comunque fondamentale per orientare i prossimi passi. Come dichiarato dalla stessa Meloni, “la priorità è restare a fianco di chi produce”. Un’affermazione che contiene l’essenza dell’approccio italiano: dialogo, ma senza rinunciare alla tutela del lavoro e delle imprese.

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