Un discorso che infiamma la platea ma scatena la levata di scudi delle opposizioni – serve concretezza, non solo parole di scena.
(Foto: la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dal palco del Meeting di Rimini).
L’ovazione e i dubbi: il discorso che infiamma Rimini
Un saluto trionfale e retoricamente potente, ma privo di sostanza: così le opposizioni bollano l’intervento di Giorgia Meloni nella giornata conclusiva del Meeting di Rimini. Platea in visibilio, standing ovation interminabile: fuochi d’artificio oratori – ma niente proposte legislative concrete.
Sul palco, Meloni ha annunciato tra gli applausi un piano definito “Piano casa a tariffe calmierate per giovani coppie”, senza però fornire numeri né tempistiche.
Le reazioni dell’opposizione: slogan, televendita e fuffa
Giuseppe Conte (M5S): definisce il discorso “una televendita senza domande”, attaccando il governo su Gaza e ricordando che ha protetto Netanyahu “mentre uccideva circa 20 mila bambini”.
Matteo Renzi (Italia Viva): “Dieci in retorica, zero in concretezza”; sfida la premier: “Vieni in Senato e porta i due disegni di legge… altrimenti è la solita fuffa”.
Francesco Boccia (Pd): bolla l’intervento come “pura propaganda”. Nicola Fratoianni (Avs) aggiunge che Meloni, tra retorica e applausi, ha fatto “sparire i problemi reali del Paese”.
Nicola Zingaretti (capodelegazione Pd al Parlamento europeo) critica la visione anti-Ue della premier: “Serve un’Europa divisa, ferma al presente, destinata a non contare nulla”, imputando la colpa alla destra nazionalista.
Chiara Braga (capogruppo Pd alla Camera) smonta l’immagine proposta da Meloni: chi doveva cambiare il Paese “racconta invece un mondo immaginario dove farà, vedrà, agirà”, rilanciando: “torna dalle vacanze ma non ancora nel Paese reale”.
Mariolina Castellone (M5S) difende il reddito di cittadinanza: “Gli stipendi italiani restano tra i più bassi d’Europa, non serve propaganda, servono retribuzioni migliori”.
Carlo Calenda (Azione): sul capitolo energia, Meloni “può sembrare un’extraterrestre”, ma ha ricevuto un piano pronto da inserire in un decreto: “Basta parole, bisogna agire”.
Riccardo Magi (Più Europa): definisce la premier “affabulatrice” che annuncia “un fantasmagorico piano casa a cui non crede nemmeno lei. Potrà incantare Comunione e Liberazione, ma non il resto degli italiani”.
La maggioranza: trionfo social e meme
In risposta, la maggioranza esulta: Fratelli d’Italia ironizza con un fotomontaggio virale che ritrae Conte e Schlein con sguardi terrorizzati davanti alle notizie della standing ovation per Meloni. Il messaggio è chiaro: il consenso è forte, le critiche sono giudicate sterili.
Analisi finale: tra applausi e attesa di fatti
Meloni ha puntato su patriottismo e valori tradizionali, legando il Piano casa alla promozione della famiglia. Ha toccato temi caldi – da Gaza alla giustizia – ma senza accompagnare le parole con testi legislativi.
Le opposizioni insistono: se non si traducono le parole in atti, tutto resterà aria fritta, spettacolo e retorica. La palla ora passa al Parlamento: servono numeri, date e leggi, non solo applausi.