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L’Europa sul filo di un baratro: Mattarella evoca il ’14

- di: Marta Giannoni
 
L’Europa sul filo di un baratro: Mattarella evoca il ’14
Europa sul filo del baratro: l’allarme di Mattarella da Lubiana
Il presidente mette in guardia da droni russi, tensioni in Medio Oriente e scioperi dell’UE sui Balcani: l’allarme arriva da Lubiana con parole pesanti e urgenti.

(Foto: il presidente italiano Sergio Mattarella con la presidente slovena Nataša Pirc Musar). 

L’Europa fra memoria e rischio: Mattarella lancia l’allarme da Lubiana

In un’atmosfera greve, bagnata da una pioggia insistente, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto la capitale slovena per un monito che suona come un grido d’allarme. Ha avvertito che l’Europa è su un crinale pericoloso, dove un passo falso può trasformarsi in baratro di violenza incontrollata, richiamando la lezione del 1914. Ha indicato come gravissimo l’episodio dei droni russi che hanno violato lo spazio aereo polacco, un segnale che alza il livello di guardia in tutto il continente.

“Siamo su un crinale dal quale si può scivolare in un baratro di violenza incontrollata, come nel 1914”, ha detto Sergio Mattarella.

Una minaccia a cielo aperto

Il capo dello Stato ha evidenziato come la tensione sia acuita dalle dichiarazioni minacciose del Cremlino nei confronti dei Paesi europei. È la somma di atti ostili e retorica aggressiva a rendere plausibile l’errore di calcolo: anche in assenza di intenzioni bellicose, l’escalation può diventare incontrollabile. La presidente slovena Nataša Pirc Musar ha respinto l’idea dell’incidente fortuito: “Non credo all’errore”, ha affermato Nataša Pirc Musar.

Dall’Ucraina a Gaza: il duplicato dell’allarme

Mattarella ha ribadito l’intensificarsi dei bombardamenti contro i civili in Ucraina, giorno e notte, come prova di una guerra che continua a erodere sicurezza e fiducia. Al dolore europeo si aggiunge il Medio Oriente: “La condizione a Gaza è diventata tragica e inaccettabile”, ha detto Sergio Mattarella, indicando la necessità di una risposta politica e umanitaria all’altezza. Ha inoltre definito inaccettabile la violazione della sovranità rappresentata dall’azione militare in Qatar: “È inaccettabile che si violi la sovranità di un Paese”, ha aggiunto Sergio Mattarella.

Non solo emergenza: lentezza Ue e la posta dei Balcani

Nel quadro europeo, il presidente ha indicato come errore strategico il rallentamento dell’allargamento dell’Unione ai Balcani occidentali. Non è un tema burocratico: riguarda sicurezza, competitività economica e governo dei flussi. Ogni ritardo alimenta vuoti di influenza che altri attori sono pronti a colmare. L’invito è a riattivare un’agenda credibile di integrazione, con tappe chiare e verificabili.

Storia e presente: il richiamo del ’14

Il riferimento al luglio 1914 non è un artificio retorico: è un avvertimento metodologico. Catene di eventi non pianificati, unite a imprudenza e automatismi, portarono allora l’Europa al disastro. Oggi, tra tecnologie dual use, guerre ibride e ambiguità comunicative, gli errori di calcolo sono persino più rapidi. “L’imprudenza dei comportamenti provoca conseguenze anche se non scientemente volute”, ha ricordato Sergio Mattarella.

Perché questo discorso conta

Primo: il messaggio da Lubiana è politico e simbolico, rivolto a una classe dirigente europea chiamata a responsabilità e deterrenza, ma anche a diplomazia e prevenzione. Secondo: viviamo un doppio fronte di crisi — Europa orientale e Medio Oriente — che impone coerenza tra valori e azione. Terzo: la memoria storica non è nostalgia, è strumento operativo per fermare in tempo la spirale. 

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