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Centrodestra in tilt tra «lista Zaia» e la guerriglia delle alleanze

- di: Bruno Legni
 
Centrodestra in tilt tra «lista Zaia» e la guerriglia delle alleanze
Centrodestra in tilt tra lista Zaia e alleanze nel Veneto
Nel Veneto senza Zaia in corsa Lega spinge per una civica, ma Fdi frena. La coalizione brucia il tempo e la pazienza.

Il clima: “caos calmo” e il silenzio del vertice

Il centrodestra naviga in un “caos calmo”: nessun vertice né durante Ferragosto né subito dopo, mentre Giorgia Meloni ha concentrato le energie sulla crisi ucraina e il vertice Trump-Putin del 15 agosto. Non si muove foglia nemmeno tra i coordinatori regionali, per non parlare della data definitiva delle elezioni.

Salvini rilancia: “Lista Zaia? valore aggiunto.”

Matteo Salvini insiste: la “lista Zaia” è un valore aggiunto, un presidio elettorale capace di catturare consensi anche al di fuori dei confini tradizionali della coalizione. Il suo obiettivo è chiaro: inserirla nel tavolo nazionale come elemento di forza e continuità.

Zaia: «Non è megalomania, serve coesione»

Il Governatore uscente precisa, in un’intervista l’11 agosto, che la lista civica con il suo nome “non è un esercizio di vanità”, ha spiegato Luca Zaia, ma una strategia per contrastare l’astensionismo e rafforzare l’elezione del centrodestra. Sottolinea inoltre le conseguenze pratiche: con la soglia percentuale sotto il 60 %, la maggioranza rischia di perdere seggi fondamentali.

FdI e FI: «È un’anomalia»

Ma gli alleati, in particolare Fratelli d’Italia, smorzano i toni: “La lista Zaia non ci riguarda, noi pensiamo alla nostra.” ha dichiarato Luca De Carlo. Per gli azzurri, secondo il coordinatore campano Martusciello, rischia di generare confusione e aumentare le schede bianche o nulle: nel 2020 si registrarono circa 100 mila voti nulli o bianchi, con la lista si potrebbe arrivare a +50 mila.

Numeri (e volti) già pronti

La Lega non aspetta: ha raccolto 158 candidature, a cui si sommano altre 40 civiche, pronte a coprire fino a tre liste. È l’ennesimo segnale della sua forza dirompente in Veneto. Fra i nomi spuntano figure locali vicine a Zaia e al gruppo dirigente, ma nulla è ancora definitivo.

I tempi? tutto rinviato

Il tavolo nazionale non ha ancora sciolto le riserve. Alcuni ambienti parlano di possibile voto a fine novembre, con la definizione delle liste che senz’altro slitterà a settembre. Ma fino a quando non si chiariranno ruolo e schema di coalizione, il pezzo più importante del centrodestra rimarrà frammentato.

Veneto decisivo nella partita del centrodestra

Il cuore della partita si gioca tutta nel Veneto: se va bene, il centrodestra salirà dall’urna con una compagine coesa – e magari potenziata dalla “lista Zaia” – ma se i nodi non si scioglieranno, le settimane che verranno rischiano di essere troppo poche per ricucire. Fino a quando non si sentirà “decide Giorgia”, restiamo in sospeso tra aspirazioni personalistiche e logiche d’alleanza.

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