I mercati asiatici pagano l'aumento del prezzo del petrolio

- di: Redazione
 
I mercati asiatici hanno pagato pesantemente l'aumento dei prezzi del petrolio, con una ondata di vendite dettate dall'incertezza. Nella zona di scambio asiatica, i future sul greggio Brent sono saliti alle stelle, fino a 139,13 dollari al barile, prima di stabilizzarsi intorno ai 128 dollari.

Petrolio: i mercati asiatici soffrono per l'aumento dei prezzi

L'allarme è stato lanciato in precedenza quando gli Stati Uniti e l'Europa hanno indicato che stavano valutando la possibilità di vietare le importazioni di petrolio russo e gas naturale. Gli analisti quindi vedono che le sanzioni contro la Russia ne condizionino direttamente le esportazioni di gas e petrolio. Una coda che, in qualche modo, non era stata valutata ritenendo che le esportazioni russe potessero non essere influenzate dalle sanzioni.

In Giappone, il Nikkei 225 è sceso di 768,77 punti o del 3,51% a 21.136,52. L'S&P/NZX 50 della Nuova Zelanda è crollato di 228,50 punti o dell'1,88% a 11.913,27. Il Kospi Composite della Corea del Sud ha perso 58,20 punti o il 2,14% a 2.635,23. Gli Australian All Ordinaries sono diminuiti di 74,10 punti o dell'1,00% a 7.321,20. Lo Shanghai Composite cinese ha chiuso di 74,79 punti o del 2,12% in meno a 3.372,86. L'Hang Seng di Hong Kong era ancora scambiatoin calo di oltre 700 punti.

Sui mercati valutari, la spirale al ribasso dell'euro ha preso slancio, nell'area asiatica, sulla scia del prezzo del petrolio alle stelle. L'euro ha chiuso la giornata a Sydney intorno a 1,0872. La sterlina britannica è scesa a 1,3213. Il franco svizzero è sceso a 0,9210. Il dollaro canadese è sceso a 1,2703. Il rally del dollaro australiano continua a sfidare le probabilità, salendo a 0,7418 entro la chiusura di Sydney lunedì. Anche il dollaro neozelandese era trattato a 0,6900, mentre lo yen giapponese è salito leggermente a 114,98.
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