Costruzioni, Giovanni Pelazzi (Argenta SOA): "Incremento dell'attività nel primo trimestre, ma i dati ISTAT possono essere fuorvianti"

- di: Daniele Minuti
 
Giovanni Pelazzi, Presidente di Argenta SOA, ha presentato oggi le elaborazioni fatte dal Centro Studi della società sui dati pubblicati oggi da Istat relativi alla produzione nelle costruzioni (consultabili qui).

Costruzioni, Giovanni Pelazzi (Argenta SOA) commenta i dati Istat

Il Presidente ha dichiarato: "I dati diffusi oggi dall'ISTAT segnalano un lieve incremento della produzione nelle costruzioni in marzo su febbraio (+0,1%) e nel primo trimestre 2023 rispetto al quarto 2022 (+1,1%). Quindi va tutto bene? No, purtroppo. A bene vedere, infatti, i numeri dell'ISTAT raccontano un'altra storia, per cui c'è poco da esultare. L'incremento dell'attività nelle produzioni è spiegato esclusivamente da un effetto "trascinamento" ereditato dal trimestre precedente. Se si osserva infatti il livello dell'indice di produzione in marzo (137,7) si nota che è sostanzialmente in linea con quello di dicembre (137,5). Quindi l'attività, di fatto, è rimasta piatta nel primo trimestre di quest'anno e l'incremento rilevato nel primo trimestre è solo una questione aritmetica".

"C'è di più" - prosegue Pelazzi - "l'ISTAT ha comunicato di avere rivisto al ribasso di ben 1,2 punti percentuali la variazione della produzione industriale di febbraio, che adesso è quasi piatta a fronte di un incremento comunicato il mese scorso dell'1,5%. Sono dettagli tecnici, ma servono per capire più chiaramente il contesto nel quale opera il settore edile e bisogna conoscerli per potere decifrare meglio la realtà descritta dai numeri".

Il Presidente continua nell'analisi del trend recente: "Il susseguirsi di incertezze e di speranze che ha animato il dibattito nei primi mesi dell'anno intorno alla questione del Superbonus e della cessione dei crediti evidentemente ha spaventato le famiglie e frenato la domanda, anche a causa del forte aumento del costo del credito per l'acquisto di abitazioni e per finanziare i lavori edili.
Si potrebbe trattare di una pausa temporanea, visto che le valutazioni degli imprenditori del settore sugli ordini e sui piani di produzione sono in miglioramento per il trimestre primaverile. Tuttavia, bisogna anche tenere conto che sul "nuovo" le difficoltà sono destinate a rimanere almeno per il resto dell'anno, ovvero fino a quando il costo del credito per le famiglie e le imprese non scenderà. Tenuto conto delle prospettive di crescita dei tassi BCE anche nei prossimi mesi, difficilmente il mercato potrà ripartire in maniera vivace prima di uno o forse anche due anni"
.

La conclusione di Pelazzi riguarda il ruolo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: "Resta il supporto del PNRR che, almeno nelle valutazioni originarie, secondo stime Ance-Confindustria impatta sul settore per circa 108 miliardi di euro (sui 222 totali), di cui 42,9 miliardi per i progetti in essere e 65,1 per nuovi progetti. La possibile rimodulazione delle misure del PNRR rappresenta, però, una nube all'orizzonte sulle prospettive di crescita del settore edile".
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