Patuelli (Abi) ai politici: "Giù le mani dalle banche (e dalla Bce)"

- di: Redazione
 
Lo dice col consueto aplomb da ''vecchio'' liberale, e con l’eleganza che lo contraddistingue. Ma il messaggio lanciato alla politica da Antonio Patuelli, presidente dell'Associazione bancaria, è piuttosto chiaro.
Nel mirino, evidentemente, le polemiche sulla tassazione degli extraprofitti, che poi è diventata una contribuzione straordinaria fatta a titolo di prestito (che, quindi, i contribuenti dovranno restituire).
''Le banche oggi"  - ha detto Patuelli - "sono l'elemento essenziale per la solidità e la prosperità dell'economia italiana. Chiedo di sottrarre i temi bancari dalla propaganda politica. Le banche sono organismi assai complessi e delicati. I decisori stanno in tre città: Bruxelles, Parigi e a Francoforte. La polemica politica nazionale è oggettivamente poco incidente e crea solo problemi di fiducia in paese in cui invece c'è maggiore necessità di fiducia per attrarre investimenti''.

Patuelli (Abi) ai politici: "Giù le mani dalle banche (e dalla Bce)"


Il monito del presidente Abi non si ferma qui: anche la banca centrale Europea, deve essere tenuta al riparo da governi e politica. Qui, il riferimento sembra essere proprio al caso Unicredit-Commerzbank.
Nel settore bancario in Europa, ha detto, "bisogna far crescere chi ha la possibilità di crescere e rispettare la assoluta indipendenza della Bce, come prevista e definita dai trattati Ue. Perché solo la Bce decide sulle autorizzazioni delle operazioni di mercato e nessun Parlamento e nessun governo può interferire sulle procedure e le decisioni della Bce". "E se qualcuno ci riuscisse, non metterebbe in difficoltà una operazione - ha avvertito -, ma il funzionamento stesso dell'Unione bancaria, perché chiaramente violare la indipendenza della Bce e del sistema bancario significa mettere in crisi e paralizzare, delegittimandole, l'Unione bancarie e la Bce, che ne è un fulcro di indipendenza".

Alle autorità italiane e europee Patuelli ha chiesto "stabilità del quadro normativo"; anche quello italiano ''necessita di una stabilità di prospettiva, perché banche e imprese riescono a operare e investire se hanno un quadro stabile, laddove se vi è incertezza prevale l'attesa".

Quanto alla manovra, invece, per ora è un ‘no comment’. Bisogna aspettare la versione finale.
"Ho letto la manovra? La risposta è no, perché non è depositata in Parlamento con lo stampato, e non sarà tale fin quando il governo ne avrà corretto le bozze''.
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