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Il Papa è il card. Prevost, inizia l'era di Leone XIV

- di: Bruno Coletta
 
Il Papa è il card. Prevost, inizia l'era di Leone XIV
Robert Prevost, 69 anni (foto), eletto al quarto scrutinio. “La pace sia con voi”: Piazza San Pietro esplode, applausi e lacrime per il primo Papa statunitense. "Una pace disarmate a disarmante".
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 “La pace sia con tutti voi”. Con queste parole, semplici e potenti, Leone XIV si è affacciato alla loggia centrale della Basilica di San Pietro poco dopo l’annuncio che ha fatto tremare la piazza: Robert Francis Prevost, cardinale agostiniano originario di Chicago, è il nuovo Pontefice della Chiesa cattolica. È il primo americano a diventare Papa, e ha scelto un nome forte e carico di storia, Leone, evocando un’epoca di Chiesa missionaria e combattente, ma anche dialogante.
Alle 18:07, la fumata bianca ha rotto l’attesa. Il boato in piazza è stato immediato, fragoroso, ripetuto poi all’annuncio del cardinale protodiacono Dominique Mamberti: “Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam! Eminentissimum ac reverendissimum Dominum, Dominum Robertum Franciscum, Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Prevost, qui sibi nomen imposuit Leone XIV”.

L’abbraccio della piazza, l’omaggio a Francesco
Una folla stimata in oltre 100.000 persone ha accolto con entusiasmo e commozione il nuovo Papa, sventolando centinaia di bandiere da ogni parte del mondo, in un’immagine che più di ogni altra ha dato corpo alla “cattolicità”, cioè all’universalità della Chiesa.
I suoi primi minuti da Pontefice sono stati un inno alla pace, un tributo vibrante a Papa Francesco, e un invito appassionato all’unità:
Saluto di pace che raggiunga il cuore di tutti, tutti i popoli, tutta la terra. La pace sia con voi. Dio ci vuole bene. Dio vi ama tutti. Il male non prevarrà”.
La folla ha scandito ripetutamente “Leone, Leone, Leone”, in un crescendo di emozione culminato in un lungo applauso. Il discorso del nuovo Papa è stato sobrio, diretto, evangelico:
Uniti, senza paura, mano nella mano con Dio e tra di noi, avanti. Aiutateci a costruire i ponti, con il dialogo, con l’amore. Grazie a Papa Francesco”.
Cercare sempre la pace e la giustizia. Proclamare il Vangelo, essere missionari. Camminare insieme. Alla Chiesa di Roma un saluto speciale”.
Dobbiamo essere una Chiesa missionaria, che costruisce ponti e dialogo. Vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca la pace, che vuole essere sempre vicina a chi soffre”.
Preghiamo insieme chiedendo a Santa Maria la grazia della pace”.
Con queste parole ha conquistato immediatamente la piazza, culminando con la benedizione Urbi et Orbi e la concessione dell’indulgenza plenaria. È il segno di un passaggio epocale, vissuto con intensa partecipazione e senza ombra di divisione.

Il profilo: americano, agostiniano, missionario

Classe 1955, originario di Chicago, il nuovo Papa è stato missionario in Perù, dove ha servito come vescovo di Chiclayo, tanto da acquisire la cittadinanza peruviana. Nel 2023 è stato nominato da Francesco Prefetto del Dicastero per i Vescovi, incarico chiave nella selezione dei pastori della Chiesa nel mondo. Uomo di mediazione e di ascolto, ha sempre sostenuto una Chiesa “prossima alla gente”, in linea con lo spirito del suo predecessore.
“Dio ci ama tutti”: questa, probabilmente, sarà la cifra del pontificato di Leone XIV. Un pontificato che nasce nel segno della pace, della missione e della vicinanza ai più fragili. “Il nuovo Papa è un segno di speranza e continuità, ma anche di novità globale”, ha commentato il teologo peruviano Gustavo Gutiérrez, parlando a RPP Noticias.
I media globali: attenzione massima, apertura su tutti i siti
L’elezione ha fatto immediatamente il giro del mondo. CNN, BBC, El País, Le Monde, Al Jazeera, NHK, Tass: tutti i principali media hanno aperto con la notizia. In Russia, la Tass ha titolato: “Il Vaticano ha un nuovo Papa: è americano, ma ha servito l’America Latina”. Il New York Times ha sottolineato “la portata storica della nomina”, definendo Prevost “una figura pastorale, globale, segnata dal carisma di Francesco”.
Anche i leader mondiali hanno inviato messaggi di auguri.
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Leone XIV ha cominciato così: con un saluto di pace e una piazza in lacrime e in festa. La Chiesa cambia volto, ma tiene il cuore aperto.

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