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Oreficeria: la frenata prosegue anche nel primo semestre

- di: Barbara Bizzarri
 
Oreficeria: la frenata prosegue anche nel primo semestre

Nel primo semestre del 2024, il settore orafo e argentiero-gioielliero italiano ha mantenuto un trend positivo nelle esportazioni, come evidenziato dai dati Istat rielaborati dal Centro Studi di Confindustria Federorafi. I dati confermano una continuazione del trend già osservato nel quarto trimestre del 2023 e nel primo trimestre del 2024, con le esportazioni in crescita e le importazioni ancora in territorio negativo.

Oreficeria: la frenata prosegue anche nel primo semestre

Le esportazioni del comparto hanno registrato un incremento del +42,1% nei primi sei mesi del 2024, raggiungendo i 7.892 milioni di euro. Questo risultato è stato sostenuto principalmente dall'aumento delle quotazioni dei metalli preziosi e dall'eccezionale performance della Turchia, che ha contribuito in maniera significativa alla crescita complessiva. Il saldo commerciale del settore ha segnato un aumento del +65,2%, con un totale di 6.771 milioni di euro. Tuttavia, a livello trimestrale, si osserva un rallentamento del ritmo di crescita: dal +46,9% nel primo trimestre al +38% nel secondo.

In termini di volumi, la crescita è stata più contenuta rispetto ai valori monetari, con un incremento del +9% per la gioielleria da indosso nel suo complesso. Guardando ai mercati di destinazione, l'Unione Europea ha mostrato una crescita più modesta, pari al +10,5%, assorbendo il 20,1% delle esportazioni italiane, mentre l'area extra-UE ha registrato una variazione media del +53,1%, confermando la sua centralità con una quota del 79,9%.

La “spinta” della Turchia e il peso geopolitico

Claudia Piaserico, presidente di Confindustria Federorafi, ha sottolineato l’impatto decisivo della Turchia, che è passata dal quinto posto nel ranking dei Paesi di destinazione delle esportazioni italiane al primo, registrando una crescita impressionante del +618,6% nel periodo gennaio-giugno 2024, e coprendo il 34,6% del totale delle esportazioni del comparto. Questo fenomeno è attribuibile a fattori geopolitici, come i conflitti russo-ucraino e israelo-palestinese, che hanno portato la Turchia a cercare nuove rotte commerciali, oltre all'aumento dei dazi sull’oro, che ha incentivato l'importazione di semilavorati e prodotti finiti.

Tuttavia, nel mese di giugno 2024, le esportazioni verso la Turchia hanno subito una flessione significativa (-82,2% rispetto a maggio), suggerendo un possibile assorbimento di questo fenomeno eccezionale. Secondo le simulazioni di Confindustria Federorafi, se le esportazioni verso la Turchia fossero rimaste stabili sui livelli del 2023, il totale delle esportazioni del comparto sarebbe stato inferiore di 2,3 miliardi di euro, con un decremento del -0,3%.

Mercati globali: una panoramica

Accanto alla Turchia, altri mercati hanno mostrato andamenti contrastanti. Gli Emirati Arabi Uniti, terzo mercato per il settore, hanno registrato un aumento del +12,2%. Gli Stati Uniti, principale mercato di riferimento per il comparto, hanno evidenziato una lieve flessione del -1,6%, segnalando una possibile inversione di tendenza. In Europa, il Regno Unito e la Spagna hanno mostrato risultati positivi, mentre Svizzera, Francia, Germania e Hong Kong hanno registrato un calo.

Focus sui distretti produttivi

Tra i distretti produttivi, Arezzo si conferma il leader del settore, con una crescita del +135,8% rispetto al primo semestre 2023, coprendo il 47,6% delle esportazioni italiane di gioielli. La performance del distretto è stata fortemente influenzata dal commercio con la Turchia. Vicenza, seconda provincia per rilevanza, ha segnato un aumento del +17,1%, con una quota del 15,5%. Milano ha superato Alessandria, posizionandosi al terzo posto con una crescita del +2%. Alessandria, pur registrando un lieve aumento dell'1,1%, si attesta in quarta posizione.

Il distretto Napoli-Caserta ha mostrato una crescita disomogenea, con risultati contrastanti nei diversi mercati di sbocco. Gli Stati Uniti hanno registrato una crescita del +4,7%, mentre gli Emirati Arabi Uniti si sono distinti come miglior performer con un aumento del +75,8%. Anche il Giappone ha visto un incremento significativo, chiudendo il semestre a +25,1%. Hong Kong, invece, ha continuato a mostrare segnali di rallentamento.

La presidente Piaserico ha evidenziato che, nonostante le difficoltà legate all'aumento delle quotazioni dei metalli preziosi e alle incertezze geopolitiche, le imprese italiane hanno dimostrato resilienza, grazie anche a politiche di innovazione e sostenibilità. Tuttavia, le prospettive per l'autunno 2024 si annunciano complesse, con l'incertezza legata ai mercati internazionali e alle dinamiche economiche globali, influenzate anche dall'andamento delle elezioni negli Stati Uniti.

Il comparto orafo italiano tuttavia rimane solido e ben posizionato nei mercati internazionali, anche se sarà necessario affrontare con attenzione le sfide future per mantenere il trend di crescita. Le iniziative promosse da Confindustria Federorafi, in collaborazione con ICE e il Ministero degli Affari Esteri, continueranno a supportare il settore, puntando su formazione, innovazione e promozione commerciale.

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