L’offerta pubblica di scambio (OPS) lanciata da Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS) su Mediobanca ha scosso il mondo finanziario italiano, ponendo interrogativi sul futuro degli assetti bancari. Tra gli attori coinvolti c’è anche Banca Mediolanum, che detiene una quota del 3,49% di Mediobanca, mentre la famiglia Doris possiede un ulteriore 0,98% tramite Finprog. Tuttavia, il gruppo guidato da Massimo Doris (nella foto) mantiene una posizione di attesa.
Doris: “Aspettiamo la documentazione, decideranno i consigli”
“L’operazione è importante e ci riguarda come azionisti di Mediobanca”, ha dichiarato Doris, sottolineando che qualsiasi decisione sarà presa dai consigli di amministrazione di Banca Mediolanum e Mediolanum Vita. “Al momento non ci sono ancora tutti gli elementi sul tavolo, il tema non è stato affrontato. Lo faremo quando sarà disponibile la documentazione completa e il gruppo esprimerà la sua visione sull’operazione”.
Nessun contatto con MPS o il governo
Doris ha chiarito di non aver avuto alcun contatto con Luigi Lovaglio, amministratore delegato di MPS, né con rappresentanti del governo: “Finora non c’è stato nulla, ma non escludo che qualcosa possa arrivare” (Fonte: conferenza stampa Mediolanum, Una posizione attendista che rispecchia anche quella di Fininvest, socia di Mediolanum con il 30,03%, che non ha ancora espresso una posizione ufficiale sull’operazione.
Il Patto di Sindacato di Mediobanca e le mosse future
Il 19 febbraio è in programma una riunione del Patto di Sindacato di Mediobanca, che rappresenta l’11,6% del capitale e di cui Mediolanum e Finprog fanno parte. Tuttavia, al momento, i pattisti dispongono solo delle dichiarazioni pubbliche rilasciate da Lovaglio e dal Ceo di Mediobanca, Alberto Nagel.
Secondo Doris, l’OPS lanciata da MPS è “superata dai valori di Borsa” e non è ancora chiaro quale possa essere il suo reale impatto: “È un dato di fatto, cosa accadrà vedremo, per il momento non esprimo opinioni”.
L’effetto sorpresa e le incognite sul futuro
L’annuncio dell’OPS di MPS su Mediobanca è stato inatteso per molti nel settore. “Come molti altri, non me l’aspettavo”, ha ammesso Doris, aggiungendo che un nuovo colpo di scena non è da escludere: “Visto il domino di operazioni degli ultimi mesi, nessuno può escluderlo. Magari arriva una banca estera e fa qualcosa”.
Una cosa, però, è certa: Mediolanum non sarà protagonista di nuovi scenari di consolidamento. “Non stiamo guardando a queste cose”, ha ribadito Doris, lasciando intendere che il gruppo si limiterà a valutare l’OPS nel merito senza cercare attivamente di alterarne gli equilibri.
Mediobanca respinge l’OPS: “Non concordata e distruttiva di valore”
Se Mediolanum mantiene una posizione di attesa, il consiglio di amministrazione di Mediobanca si è già espresso in modo netto: l’OPS è stata respinta. In una nota ufficiale, il board ha definito l’offerta “non concordata e potenzialmente distruttiva di valore”, sottolineando che mancherebbe un chiaro razionale industriale e che l’operazione potrebbe mettere a rischio il profilo e l’identità del gruppo.
Ora gli occhi del mercato sono puntati sulle prossime mosse di MPS e sulle eventuali contromosse di Mediobanca, mentre gli azionisti di peso, tra cui Mediolanum, attendono ulteriori dettagli per esprimere una valutazione definitiva.