Covid-19, l'Italia vieta l'ingresso a chi proviene da paesi a rischio

 
L'Italia corre ai ripari per limitare i casi importati da Coronavirus e per questo motivo è arrivata la decisione del ministero della Salute di bloccare l'ingresso nel nostro paese a chiunque arrivi da 13 paesi con con un'alta circolazione del virus. Il ministro Roberto Speranza ha disposto il blocco nei confronti di chi nelle ultime due settimane è passato da Bahrein, Armenia, Brasile, Cile, Bosnia Erzegovina, Macedonia del Nord, Oman, Panama, Repubblica Dominicana, Perù, Kuwait e Bangladesh, il primo paese che era stato messo in questa sorta di "lista nera".

Questa decisione arriva proprio dopo l'alto numero di casi positivi arrivati negli ultimi giorni, in particolare dal Bangladesh, da cui gli arrivi sono stati bloccati già lo scorso 7 luglio per almeno una settimana. Per questo motivo saranno sospesi i voli, diretti o indiretti, anche verso i paesi che fanno parte di questa lista.

"Questa decisione è stata dettata dalla prudenza" - ha spiegato il ministro della Salute, Speranza - "la pandemia nel mondo è nella sua fase più acuta e non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi". A far scattare l'allarme, che ha poi portato all'ordinanza, sono stati casi come il volo proveniente da Dacca e atterrato all'aeroporto di Roma Fiumicino con a bordo un significativo numero di casi positivi.

A commentare la decisione è stato anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ai microfoni della televisione spagnola La Sexta: "Siamo stati costretti a questo blocco, come successo per i voli dal Bangladesh: agli altri paesi chiediamo responsabilità e attenzione, non potremmo permetterci una nuova ondata causata per disattenzione altrui né di accogliere contagiati. Con le Regioni abbiamo preparato un sofisticato piano di monitoraggio ma ci sono una serie di restrizioni per chi arriva da paesi extra UE. Una seconda ondata? Saremo preparati ma dobbiamo mantenere alta l'attenzione, siamo sicuri di poter limitare eventuali nuovi contagi".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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