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Nato riunita dopo l’incidente dei droni russi in Polonia

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Nato riunita dopo l’incidente dei droni russi in Polonia

Il Consiglio Nord Atlantico si è riunito questa mattina in sessione straordinaria per discutere la risposta all’incidente verificatosi nella notte, quando 19 droni russi hanno attraversato lo spazio aereo della Polonia provenendo dalla Bielorussia. Le difese di Varsavia hanno intercettato i velivoli, ma l’episodio ha immediatamente innalzato il livello di tensione e riaperto il dibattito interno all’Alleanza sull’uso dell’articolo 4 del Trattato, che consente consultazioni urgenti tra i Paesi membri in caso di minaccia alla sicurezza nazionale.

Nato riunita dopo l’incidente dei droni russi in Polonia

Il premier polacco Donald Tusk ha definito l’attacco «una provocazione pericolosa» e ha annunciato che Varsavia invocherà formalmente l’articolo 4. Si tratta di un passaggio politico rilevante: non implica automaticamente un intervento armato, ma costringe l’Alleanza ad aprire un confronto immediato e coordinato. Parallelamente, il governo polacco ha convocato l’incaricato d’affari russo per consegnare una protesta ufficiale.

Le accuse a Mosca
Da Kiev, il presidente Volodymyr Zelensky ha rilanciato: «Abbiamo prove che si è trattato di un attacco deliberato». Una linea che rafforza l’interpretazione secondo cui Mosca stia testando i limiti della Nato attraverso incursioni mirate. Secondo Varsavia, i droni sarebbero partiti dalla Bielorussia, alleata del Cremlino e già in passato piattaforma di lancio per operazioni contro l’Ucraina.

Le reazioni europee
Le parole di condanna sono arrivate da più capitali. La premier italiana Giorgia Meloni ha parlato di «un’inaccettabile violazione dello spazio aereo dell’Alleanza», sottolineando la gravità dell’episodio in quanto minaccia diretta alla sicurezza collettiva. La premier estone Kaja Kallas ha definito la mossa russa «una violazione dello spazio aereo dell’Unione Europea», mettendo in evidenza la sovrapposizione tra difesa europea e difesa atlantica.

Coinvolti jet italiani e olandesi
Secondo quanto riportato da Reuters, nell’operazione di protezione della Polonia sarebbero stati coinvolti anche jet italiani e olandesi, già schierati sul fianco orientale nell’ambito delle missioni Nato. Un dettaglio che dimostra come le regole di prontezza dell’Alleanza funzionino, con la possibilità di un rapido dispiegamento multinazionale in caso di necessità.

Le opzioni sul tavolo
La riunione straordinaria del Consiglio Nato è stata convocata per valutare le risposte possibili. Tra le opzioni discusse ci sono il rafforzamento dei sistemi di difesa aerea lungo il confine orientale, l’invio di ulteriori contingenti a rotazione nei Paesi baltici e in Polonia e l’intensificazione delle esercitazioni congiunte. Non è escluso che Varsavia chieda anche un ampliamento del supporto logistico e di intelligence, considerato cruciale per prevenire nuovi episodi.

Un test di coesione
L’incidente rappresenta soprattutto un banco di prova per la coesione interna dell’Alleanza. L’articolo 5 – quello che prevede la difesa collettiva – non è stato invocato, ma il richiamo all’articolo 4 costringe i 32 membri a definire una linea comune. Per i Paesi dell’Est, in prima linea sul fronte russo, si tratta di una conferma delle minacce già denunciate da mesi. Per gli alleati dell’Ovest, la necessità è bilanciare fermezza e prudenza, evitando escalation che possano degenerare in uno scontro diretto.

Le ricadute per l’Italia
Per Roma l’episodio assume rilievo su due fronti. Da un lato conferma l’impegno militare già in corso: i jet italiani coinvolti nell’operazione notturna dimostrano che il contributo nazionale è parte integrante della difesa collettiva. Dall’altro apre una riflessione politica: l’Italia, così come altri Paesi mediterranei, è chiamata a sostenere lo sforzo sul fianco orientale mentre continua a chiedere maggiore attenzione per la sicurezza nel Mediterraneo, a partire dal dossier Nord Africa.

Una partita europea

La reazione di Bruxelles sarà determinante. L’Unione europea ha già inasprito le sanzioni contro Mosca e rafforzato il supporto a Kiev. Ora si trova a dover gestire una crisi che non riguarda solo l’Ucraina ma direttamente il territorio comunitario. Se la Nato terrà il timone della risposta militare, l’Ue sarà chiamata a fornire copertura politica, diplomatica ed economica, rafforzando il legame tra sicurezza e stabilità continentale.

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