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Nana: 25 anni di un capolavoro generazionale

- di: Giulia Caiola
 
Nana: 25 anni di un capolavoro generazionale

FOTO: Solomon203CC BY-SA 4.0

Sono trascorsi venticinque anni dalla pubblicazione di Nana, il manga di Ai Yazawa che ha lasciato un segno profondo nell’immaginario collettivo. La storia di due ragazze legate dallo stesso nome, ma profondamente diverse, ha saputo raccontare con straordinaria sensibilità il cambiamento della società giapponese e l’intensità dei legami umani.

Nana: 25 anni di un capolavoro generazionale

Due giovani donne si incontrano su un treno diretto a Tokyo, accomunate dallo stesso nome e dal desiderio di costruire il proprio futuro nella grande città. Nana Osaki, cantante punk determinata e indipendente, sogna il successo con la sua band, i Black Stones. Nana Komatsu, dolce e sognatrice, immagina una vita serena accanto all’uomo che ama. La convivenza nell’appartamento 707 diventa il simbolo di un legame profondo, fatto di amicizia, ammirazione e contrasti.

L’universo di Nana è popolato da personaggi che intrecciano le loro storie tra ambizioni artistiche, amori tormentati e dinamiche sociali complesse. La narrazione si sviluppa attraverso il punto di vista alternato delle due protagoniste, rivelando il modo in cui le loro esperienze si influenzano reciprocamente.

Tra musica e sentimenti
L’elemento musicale è centrale nella vicenda: il punk ribelle dei Black Stones si contrappone all’atmosfera più pop dei Trapnest, la band rivale. La musica diventa non solo colonna sonora della storia, ma anche metafora delle scelte e dei percorsi di vita dei personaggi.

Il rapporto tra le due Nana è il cuore pulsante del manga. Un’amicizia intensa, quasi ossessiva, in cui affetto e dipendenza si mescolano. La scrittura di Ai Yazawa esplora con delicatezza e profondità le emozioni delle protagoniste, mostrando come il loro legame vada oltre la semplice amicizia.

Un finale sospeso e un’eredità indelebile
Il racconto si interrompe bruscamente dopo ottanta capitoli, lasciando in sospeso il destino di Nana Osaki e del suo mondo. Ai Yazawa, costretta ad abbandonare la serie per gravi problemi di salute, non ha mai concluso ufficialmente la storia, alimentando speculazioni e teorie tra i fan.

Nonostante il finale incompiuto, Nana continua a essere un'opera amata e attuale. Il suo impatto va oltre il genere shojo, offrendo uno sguardo autentico e maturo sulla crescita personale, sui sogni infranti e sull’evoluzione dei legami affettivi. Oggi, a venticinque anni dalla sua uscita, la storia delle due Nana mantiene intatta la sua forza, testimoniando la capacità unica di Ai Yazawa di raccontare l’animo umano con straordinaria sensibilità e realismo.

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