Argentina: per Milei il primo ammonimento arriva dalla Cina

- di: Redazione
 
Dopo che la sua elezione è stata celebrata da campioni del liberismo, quali Donald Trump e Jair Bolsonaro, per Javier Milei, prossimo presidente argentino, è arrivato il primo ammonimento. Ed è di quelli pesanti venendo dalla Cina, secondo cui per l'Argentina sarebbe un ''enorme errore di politica estera'' tagliare i rapporti con Pechino.
Domenica sono stati ufficializzati i dati del ballottaggio che hanno sancito l'elezione di Milei sul candidato peronista Sergio Massa.
In campagna elettorale il futuro inquilino della Casa Rosada - l'insediamento è previsto per il 10 dicembre - era stato fortemente critico nei confronti della Cina, impegnandosi a congelare le relazioni con uno dei partner commerciali più importanti dell’Argentina.

Argentina: per Milei il primo ammonimento arriva dalla Cina

Milei, in particolare, ha affermato che l’Argentina non collaborerà più con i regimi ''comunisti'', paragonando il governo di Pechino a un ''assassino'' e affermando che il popolo cinese ''non è libero''.
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha dichiarato che le relazioni bilaterali hanno mostrato ''un solido slancio'', aggiungendo che Pechino ''è pronta a lavorare con l’Argentina per mantenere le nostre relazioni su una rotta stabile''.

''Nessun Paese - ha detto Mao - potrebbe uscire dalle relazioni diplomatiche ed essere ancora in grado di impegnarsi nel commercio e nella cooperazione economica''. ''Sarebbe un grave errore di politica estera da parte dell’Argentina - ha aggiunto il portavoce del ministero degli Esteri - tagliare i legami con Paesi importanti come la Cina o il Brasile''.
Secondo l’agenzia di stampa statale russa RIA Novosti, Diana Mondino, un’economista destinata a diventare ministro degli Esteri nell’amministrazione Milei, ha affermato che l’Argentina avrebbe smesso di interagire con i governi di Brasile e Cina.

A Mondino era stato chiesto se l’Argentina avrebbe continuato a incoraggiare le importazioni e le esportazioni con i suoi principali partner commerciali. Interrogato sui commenti di Diana Mondino, Mao Ning ha detto: ''La complementarità economica tra i nostri due Paesi significa che esiste un grande potenziale di cooperazione''.

Le opinioni del nuovo governo argentino sulla Cina sembrano riflettere un netto cambiamento rispetto all’amministrazione uscente di Alberto Fernandez, che aveva descritto la Cina come un ''vero amico'' durante una visita a Pechino nello scorso ottobre. Fernandez si era inoltre impegnato a rafforzare la collaborazione nell’ambito del meccanismo di cooperazione del G20 e dei BRICS (di cui fanno parte Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa).
L’Argentina è stata recentemente tra i sei Paesi invitati ad aderire all’alleanza, insieme a Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
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