Migranti: arriva la stretta, condanne fino a 30 anni per scafisti e trafficanti di esseri umani

- di: Redazione
 
Poco prima di volare alla volta di Cutro, per una riunione straordinaria (che certo non farà abbassare i toni all'opposizione), il governo ha deciso un giro di vite per cercare di porre un freno all'immigrazione irregolare.
Un pacchetto (che comprende anche misure per l'accoglienza) che, prevedendo condanne fino a trent'anni di reclusione, si rivolge contro ''chiunque (.....) promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato, ovvero compie altri atti diretti a procurarne illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato, ovvero di altro Stato del quale la persona non è cittadina o non ha titolo di residenza permanente, quando il trasporto o l’ingresso sono attuati con modalità tali da esporre le persone a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità o sottoponendole a trattamento inumano o degradante, è punito con la reclusione da venti a trenta anni se dal fatto deriva, quale conseguenza non voluta, la morte di più persone''.

Migranti: arriva la stretta, condanne fino a 30 anni per scafisti e trafficanti di esseri umani

Al di là del linguaggio necessariamente burocratico, con il nuovo quadro giuridico, che vuole colpire tutta la filiera che ruota intorno al traffico di esseri umani - dai ''cervelli'' sino all'ultimo degli scafisti - , il governo intende alzare il livello di deterrenza, prevedendo, per tutti coloro che sono ritenuti corresponsabili, condanne durissime, equiparate a quelle di chi provoca volontariamente la morte di una persona.
Una sterzata netta rispetto al recente passato che, sebbene non faccia proprie le più dure richieste della Lega, appare come una risposta a quanto accaduto a Cutro, almeno in termini di prevenzione, nella speranza che, alzando il tetto massimo delle condanne, questo possa fungere da deterrente per un fenomeno che, però, ha un tale giro di denaro da fare temere che i soli a pagarne le conseguenza saranno i migranti.

Per un semplice motivo: alzando il rischio, non saranno molti i potenziali scafisti che accetteranno un incarico che, in caso di esito ''sfortunato'', aprirebbe loro le porte di un carcere almeno per una ventina d'anni. A loro dovranno essere offerti più soldi, e quindi i migranti saranno ulteriormente spremuti dai trafficanti di essere umani.
Qualcosa, comunque, sotto il fuoco incrociato dell'opposizione, bisognava fare e questa mossa del governo, nell'ambito di una più ampia manovra, sembra essere anche politica, perché si rivolge contro i trafficanti che, secondo la maggioranza, devono essere colpiti con durezza, dal momento che tutto inizia e deriva da loro. Certo, minacciare pene molto severe non risolve il problema, ma almeno dà un quadro più definito della strategia del governo, certo resa non comprensibile dalle troppe e non sempre concordanti voci che si sono levate dai partiti della maggioranza, compatti nell'accusare gli avversari politici di strumentalizzare i morti di Cutro che, oggi più che mai, sembrano il pretesto per le polemiche.
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