L’estate dell’auto in Europa occidentale (Ue + Efta + Regno Unito) si chiude con un agosto in territorio positivo: 791.349 immatricolazioni, +4,7% sullo stesso mese del 2024. Il consuntivo dei primi otto mesi si muove però appena sopra la linea di galleggiamento: 8,69 milioni di vetture, +0,4% anno su anno. Dentro questa fotografia, il cambio di mix è la vera notizia: le elettriche pure arrivano al 15,8% del mercato Ue da gennaio ad agosto, mentre gli ibridi restano la scelta preferita e benzina+diesel scendono al 37,5%.
Cosa sta muovendo il mercato
La dinamica di agosto è stata sostenuta da ibridi ed elettrificate. In Germania la crescita delle BEV (Battery Electric Vehicle) è stata robusta nel mese, così come delle plug-in; nel Regno Unito il mercato è in contrazione complice l’aggiustamento degli incentivi BEV; in Francia la crescita è moderata con Tesla in forte calo. Conclusione: le BEV avanzano, ma la vera spinta la danno gli ibridi.
Stellantis, un agosto di respiro
Nel perimetro Ue+Efta+Uk, Stellantis in agosto ha immatricolato 106.078 auto (+2,2%), con quota al 13,4%. Dall’inizio dell’anno il gruppo è in calo del 7,4% a circa 1,30 milioni, con quota in discesa dal 16,2% al 14,9%. È una pausa ossigenante dopo mesi complessi, ma la sfida del mix (più ibridi, EV selettive, meno sconti) resta aperta.
Il focus strategico resta sulla crescita degli ibridi e sulla leadership nei veicoli commerciali; tuttavia i ricavi H1 2025 hanno risentito del ciclo, con pressioni sui margini: il mercato oggi premia chi ottimizza prezzi e versioni elettrificate più che il volume.
Dove corrono davvero le elettriche
Il quadro Ue è disomogeneo. In Germania le BEV hanno guadagnato quota nel mese; in Italia l’adozione resta graduale con rimbalzi di singoli modelli di volume; nel Regno Unito pesa la revisione degli incentivi; in Francia il mercato cresce poco e cambia la composizione. Morale: BEV in progresso, ma la spallata la danno HEV e PHEV.
Tariffe, prezzi e la trappola del medio raggio
Le tariffe Ue hanno frenato solo in parte i costruttori cinesi: BYD, MG e nuovi player cavalcano le PHEV con piattaforme flessibili, listini aggressivi e consegne rapide. I gruppi europei rispondono puntando su ibridi redditizi e su BEV selettive nei Paesi più pronti. Ne esce una competizione sul prezzo che ricompone il mix: più plug-in e HEV, BEV mirate, ICE in calo ma ancora cruciali per i volumi.
Cosa chiede l’industria a Bruxelles
“Serve agire sui driver della domanda, non solo con mandati calati dall’alto”, è il messaggio ribadito dall’associazione dei costruttori. “L’Europa ha un problema di domanda di veicoli a zero emissioni”. In pratica: incentivi mirati, reti di ricarica affidabili e regole prevedibili per sbloccare la curva di adozione.
Autunno: tre certezze
1) Gli ibridi resteranno l’ancora finché il costo totale d’uso delle BEV non scenderà ancora. 2) Le PHEV sono il ponte commerciale del momento, con i marchi cinesi pronti a localizzare produzioni. 3) Per i grandi gruppi (compresa Stellantis) la partita si gioca su prezzi, gamma ibrida e BEV “giuste”, evitando sconti distruttivi.