"Abbiamo già un ottimo ministro dell’Interno." Con questa frase, Giorgia Meloni ha spento sul nascere le speranze di Matteo Salvini di tornare al Viminale. Dal vertice internazionale in Lapponia, la presidente del Consiglio ha risposto alle indiscrezioni con una battuta secca e chiara. Salvini, appena assolto nel processo Open Arms, aveva lasciato intendere di puntare di nuovo al Ministero dell’Interno. La replica di Meloni è arrivata puntuale e in italiano, mentre ai leader presenti ha liquidato la questione come "internal matters" ("questioni interne"), lasciando intendere che non era argomento per il tavolo internazionale.
Meloni in Finlandia gela Salvini: "Abbiamo già un ottimo ministro dell’Interno"
La scena ha strappato una risata tra i colleghi nordici, ma non lascia spazio a fraintendimenti: nessun rimpasto, nessun cambio al Viminale. Piantedosi resta al suo posto, e Salvini dovrà accontentarsi di celebrare la sua assoluzione senza promozioni.
Meloni non si è fermata qui. Ha difeso il leader della Lega dalle critiche giudiziarie, affermando che «il processo riguardava le sue scelte politiche, non reati veri e propri», sottolineando un uso politico della giustizia per condizionare il governo. La premier ha però scelto con cura le parole, sostenendo Salvini senza aprire spiragli per un suo ritorno nel ruolo che aveva ricoperto con entusiasmo durante il primo governo Conte.
Un vertice tra neve e politica migratoria
Meloni si trovava a Saariselkä, tra i paesaggi innevati della Lapponia, per un incontro con i leader di Finlandia, Svezia e Grecia, oltre all’Alto rappresentante per gli Affari esteri dell’UE. Il focus del vertice era la sicurezza europea, ma il tema migratorio ha inevitabilmente dominato la discussione.
La premier ha annunciato un vertice di governo per discutere del protocollo con l’Albania, che prevede la creazione di centri per il rimpatrio dei migranti. Bloccato da questioni legali, il progetto rappresenta uno dei pilastri della politica migratoria di Meloni. "È nostro diritto stabilire quali siano i Paesi sicuri", ha affermato, ribadendo la volontà di andare avanti nonostante i ritardi.
Le ambizioni di Salvini congelate
La neve della Lapponia sembra aver congelato, almeno per ora, le ambizioni di Salvini. «Certo, forse il Viminale gli manca, ma non si può avere tutto», scherza un collaboratore di Meloni. La premier, intanto, sembra determinata a mantenere saldo l’assetto del suo governo, lasciando intendere che Piantedosi continuerà a occupare la poltrona più ambita del Ministero dell’Interno.
Salvini, nel frattempo, dovrà accontentarsi di celebrare la sua vittoria giudiziaria senza ulteriori ricompense politiche. Anche se, conoscendolo, non è escluso che ci riprovi, magari con un’altra battuta.