Giorgia Meloni fa appello all'orgoglio e al senso di appartenenza per portare avanti la sua idea di Paese

- di: Redazion
 
Non è ancora tempo di congresso, per Fratelli d'Italia, ma l'assemblea dei dirigenti del partito (ma anche di ministri e sottosegretari, con in prima fila il presidente del Senato, Ignazio La Russa) è stata comunque una occasione di confronto, un passaggio che Giorgia Meloni considerava forse fondamentale per vincere le sue battaglie.
Quelle che, alla fine, le potrebbero consentire di plasmare il futuro del Paese secondo la sua idea di Italia. Una Italia capace di riconquistare una centralità in Europa e di rafforzarsi al suo interno a conclusione di un cammino di riforme.

Giorgia Meloni fa appello all'orgoglio e al senso di appartenenza per portare avanti la sua idea di Paese

Quella di oggi è stato la prima reale occasione per una ''verifica'' interna al partito, alla luce dei successi elettorali, della ''conquista'' di Palazzo Chigi e del non agevole percorso che il governo sta affrontando anche alla luce delle difficoltà della nostra economia. Gradini impegnativi, che però il presidente del consiglio ha mostrato di volere scalare velocemente, grazie alla forza che attribuisce al partito e alla sua compattezza.
Una cosa necessaria, ha fatto capire, per potere reggere un confronto politico che ''sarà ancora più feroce'', nella consapevolezza, comunque, che non ha nessuna intenzione di ''godersi le effimere soddisfazioni del potere'', con l'obiettivo di ''governare e cambiare le cose che non vanno. Quello che abbiamo dimostrato fin qui è che abbiamo il coraggio la libertà, e la solidità per farlo''.

Larghi stralci del suo intervento, Meloni li ha riservati a chi in questi mesi ha riservato attacchi, a lei e al partito: 'si è visto di tutto. Le continue campagne finto-scandalistiche, i dossieraggi, le continue richieste di dimissioni di questo o quell'altro. Ogni singolo dirigente è stato passato in rassegna, spesso perfino i semplici simpatizzanti, alla ricerca del niente". Ma alla fine, ha detto, ''è stato un boomerang, perché sono riusciti a dimostrare solo che ero esattamente la persona che dicevo di essere. Allora si sono attaccati agli organigrammi di partito, anche qui con racconti surreali, per raccontare il partito chiuso, familistico, asserragliato".
E qui il discorso Meloni l'ha voluto portare sulla sorella Arianna, di cui si dimentica che è una ''militante da quando aveva 17 anni, sempre penalizzata dal fatto di essere mia sorella. Hanno volutamente e strumentalmente confuso un ruolo organizzativo come quello di segreteria politica con quello di segretario di Fratelli d'Italia. Solo che da noi il segretario è una figura che non esiste. C'è il Presidente, e si chiama Giorgia Meloni, e fin quando voi non deciderete di sostituirmi io eserciterò quel ruolo''.

Una ipotesi pressoché fantascientifica, visto il consenso che anche oggi Fratelli d'Italia le ha tributato.
Ampi stralci del suo intervento, Giorgia Meloni li ha riservati alla sinistra ''fatta di gente che tifa contro l'Italia'', che festeggia ''a ogni minima difficoltà del Paese'', come, ha detto, fatto in occasione di una leggera contrazione del Pil per la quale ''hanno esultato come per un gol alla finale dei Mondiali". Una sinistra che ha colto ogni occasione per attaccare il governo, come per le norme contro i rave (''che lasciavano dietro di sé macerie, degrado, e perfino giovani vittime, a volte"), le occupazioni abusive di abitazioni e per il decreto Cutro.

Il presidente del Consiglio ha quindi difeso a spada tratta la tassazione sugli extraprofitti delle banche, attaccata dalla sinistra. ''Sapete perché?" - ha chiesto ironicamente - "Perché loro non hanno avuto il nostro stesso coraggio. Ma io difendo e difenderò quel provvedimento, che non ha un intento punitivo, e che racconta la fine di uno Stato forte con i deboli e debole con i forti. È una norma giusta e vi invito a difenderne le finalità nel corso della conversione del decreto-legge''.

Parlando delle scadenze del futuro più vicino, Meloni ha detto che ''questo sarà anche l'anno della riforma costituzionale, dei primi mattoni della riforma fiscale, della parte più consistente della riforma della giustizia. Sarà l'anno in cui cominciare a mettere mano alla burocrazia, all'emergenza abitativa, in cui rafforzare la scuola del merito. Sarà l'anno in cui si vedrà che è tornato lo Stato nelle zone franche. Lo dico alla criminalità organizzata che a Caivano pensa di intimidirci con le sue paranze. Risponderemo colpo su colpo: non ci fate paura. Sarà l'anno della presidenza italiana del G7, l'anno del Piano Mattei, il grande progetto strategico che restituirà all'Italia la sua centralità nel Mediterraneo".

Meloni ha anche fatto una presa d'atto significativa, parlando di migrazione e sbarchi, quando ha detto che ''molti di quelli che ci hanno votato speravano in risultati immediati. Non mi spaventa pagare uno scotto nel breve periodo, perché a me non interessano soluzioni effimere o risposte propagandiste che funzionano sul piano della comunicazione ma durano due mesi per poi tornare al punto di partenza. Voglio risolvere il problema in modo strutturale. È un lavoro immane, ci vorrà tempo, ma alla fine avremo la meglio sui trafficanti, fermeremo l'immigrazione illegale e gestiremo ordinatamente quella legale".
La presidente del Consiglio ha precisato che questo "significa garantire all'Italia accordi e investimenti, aiutare le nostre aziende ad aprire nuove opportunità, significa garantire che il nostro punto di vista sia tenuto inconsiderazione nel dibattito internazionale".

E' stato invece smentito chi forse pensava che Meloni usasse toni diplomaticamente morbidi nei confronti dei compagni di coalizione, verso i quali ha detto, premettendo che è prioritario fare gli interessi dell'Italia, di essere certa che ''anche i nostri preziosi alleati di governo siano consapevoli del fatto che il peso che tutti insieme abbiamo sulle spalle è talmente grave da non consentirci di sprecare energie in eventuali atteggiamenti egoistici di qualsiasi genere. Tutto quello che abbiamo da dare lo dobbiamo dare agli italiani, nei quali abbiamo sempre creduto".

Parlando quindi del partito, Meloni ha detto che, dopo la crescita, ora Fratelli d'Italia deve riorganizzarsi, rinnovando gli organi di partito a livello locale, per ''dare vita alla stagione dei congressi territoriali, facendo votare gli iscritti''. Un modo per stoppare la nascita ufficiale di correnti, di cui tutti dicono di non sentire il bisogno.
Infine il prossimo scoglio della legge di bilancio, ''con poche risorse da spendere grazie ai nostri predecessori che hanno gettato dalla finestra miliardi per tentare di comprare il consenso dei cittadini. Concentreremo le risorse sulle nostre priorità, a partire dalla difesa del lavoro e dei salari, dalla sanità e dalla natalità".
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