McDonald's trova un acquirente per i suoi 850 ristoranti in Russia

- di: Redazione
 
La notizia che McDonald's aveva deciso di lasciare la Russia (dov'era presente da trent'anni), a causa della crisi in Ucraina, ha fatto molto più clamore rispetto a quelle simili di altri grandi marchi stranieri decisi a interrompere le loro attività nella Federazione. Anche perché lo sbarco della catena di hamburger in Russia fu visto come il segnale della fine della Guerra fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Un esodo che, con la decisione presa a marzo di chiudere i ristoranti, è costato a McDonald's circa 55 milioni di dollari al mese. Ora la catena ha annunciato di avere trovato un accordo per la cessione dei ristoranti con un licenziatario, Alexander Govor, che già ne gestisce 25 in Siberia. L'imprenditore ha accettato di acquistare gli 850 ristoranti russi di McDonald's e di gestirli con un nuovo nome.

McDonald's trova un acquirente per i suoi 850 ristoranti in Russia

Dell'operazione McDonald's non ha rivelato i termini economici. Lo scorso anno le attività della catena in Russia - circa due miliardi di dollari il loro ammontare - hanno contribuito per il 9% alle vendite annuali totali dell'azienda. La vendita ora dovrà essere autorizzata, ma potrebbe essere perfezionata già nel giro di poche settimane.
Govor, licenziatario dal 2015, ha anche accettato di confermare il posto di lavoro per i 62.000 dipendenti russi di McDonald's per almeno due anni, a condizioni equivalenti, rendendo noto che pagherà gli stipendi fino alla chiusura dell'iter della cessione.

L'imprenditore è anche proprietario del 50 per cento di Neftekimservis, un investitore edile che possiede una raffineria di petrolio in Siberia, oltrea vare parte del consiglio di amministrazione di Inrusinvest, i cui progetti includono un centro medico e un hotel Park Inn nella città siberiana di Novokuznetsk.

La condizione di McDonald's sul mercato russo era particolare, possedendo direttamente l'84% dei suoi esercizi, mentre molti dei concorrenti utilizzano lo strumento del franchising.
McDonald's ha lasciato aperta la possibilità che un giorno possa tornare in Russia, come ha fatto capire il ceo Chris Kempczinski, scrivendo ai dipendenti: "È impossibile prevedere cosa potrebbe riservare il futuro, ma scelgo di concludere il mio messaggio con lo stesso spirito che ha portato McDonald's in Russia in primo luogo: la speranza. Quindi, non finiamo col dire 'arrivederci.' Diciamo invece come si fa in russo: fino a quando non ci incontreremo di nuovo".
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