Material Girl, 40 anni dopo: Madonna e il paradosso della popstar che non voleva essere un’icona

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 

Quarant'anni fa usciva Material Girl, il brano che, nel bene e nel male, ha segnato per sempre la carriera di Madonna. Era il 23 gennaio 1985, l'America era nel pieno degli anni Ottanta, un decennio fatto di contraddizioni esplosive: edonismo sfrenato, ambizione senza limiti e un desiderio collettivo di ostentare il successo come mai prima d’ora. La musica pop rifletteva tutto questo, diventando il veicolo di un’estetica opulenta e di uno stile di vita da copertina. Ed ecco che arriva lei, Madonna, con il suo sguardo ironico, la sua capacità di leggere il momento e trasformarlo in spettacolo, con guanti di pizzo e un abito rosa shocking, a incarnare perfettamente quell'idea di donna indipendente e seducente, al passo con il capitalismo sfrenato dell’epoca.

Material Girl, 40 anni dopo: Madonna e il paradosso della popstar che non voleva essere un’icona

Ma Madonna è sempre stata molto più di ciò che sembrava. L’aveva capito già allora, quando accettò di cantare Material Girl, brano scritto da Peter Brown e Robert Rans, prodotto dal grande Nile Rodgers, che con la sua esperienza aveva reso il suono di Like a Virgin perfetto per le classifiche globali. Era tutto un gioco, un'operazione pop ben orchestrata, eppure quel titolo, così semplice e accattivante, sarebbe diventato un’etichetta difficile da scrollarsi di dosso. “Mi ha fregato quel titolo,” dirà anni dopo Madonna, “mi ha definita più di quanto volessi.”

Il video musicale diretto da Mary Lambert è diventato rapidamente un’icona, ispirato alla famosa scena di Diamonds Are a Girl’s Best Friend interpretata da Marilyn Monroe nel film del 1953 Gli uomini preferiscono le bionde. Madonna, circondata da una corte di uomini eleganti e devoti, volteggia in un mondo dorato di lustrini e false promesse, ma alla fine sceglie la semplicità di un mazzo di fiori, una sottile autoironia che molti non colsero immediatamente. Quella che doveva essere una parodia, un omaggio consapevole e giocoso, divenne invece la chiave di lettura dominante della sua immagine pubblica. E le etichette, si sa, sono difficili da staccare.

Nel 1986, Madonna dichiarò che Material Girl non la rappresentava realmente. “Io non sono materialista," spiegò in un'intervista, "ma comprendo il potere di una buona storia.” E la sua storia, in effetti, è sempre stata quella di una donna che sa manipolare la narrazione attorno a sé, che sa cavalcare e plasmare l’onda della cultura pop come nessun’altra. Ha saputo essere tutto: la provocatrice, l’icona della ribellione femminile, l'aspirante intellettuale, la diva sfuggente, la madre di famiglia e, quando serviva, l'eterna provocatrice. E se l'hanno incasellata nel ruolo di Material Girl, è stato solo perché lei ha permesso che accadesse, pur sapendo che un giorno avrebbe cambiato di nuovo le regole del gioco.

L'immagine di Madonna, però, non è mai stata statica. Con ogni album, con ogni epoca musicale, è riuscita a reinventarsi, dimostrando che essere una popstar significa anche sfuggire a definizioni troppo rigide. Tuttavia, Material Girl è rimasta lì, un po' come un vecchio adesivo che non si riesce a staccare da una valigia piena di viaggi. Ancora oggi, nei concerti, quando parte la base inconfondibile della canzone, il pubblico esplode in un entusiasmo che sa di nostalgia, ricordando un'epoca in cui tutto sembrava possibile.

Eppure, il tempo sembra essersi fermato. Madonna continua a cavalcare le classifiche, a riempire gli stadi, a essere il centro della scena proprio come quarant’anni fa. Sul palco, sfoggia la stessa energia implacabile, lo stesso sguardo ammiccante, e l'industria musicale non ha mai smesso di girare intorno a lei. Oggi come allora, si presenta come l'artista che sa osare, provocare e soprattutto vendere. Non è cambiato nulla: lo stile, le coreografie, la musica. E nemmeno lei, che riesce a far sembrare tutto incredibilmente attuale.

L’industria della moda continua a ispirarsi ai suoi look, i giovani artisti la citano come fonte di ispirazione, e le generazioni nate dopo il boom di Material Girl scoprono Madonna come se fosse una nuova star. I social amplificano ogni sua mossa, i media analizzano ogni suo gesto, e le classifiche continuano a riproporre il suo nome accanto alle nuove leve del pop. Madonna è ancora lì, con la stessa smania di dominio, la stessa voglia di rompere gli schemi, la stessa capacità di rimanere in cima.

Quarant'anni dopo, Madonna non è un'icona del passato, ma una presenza costante e ingombrante nel presente. La sua Material Girl non è mai uscita di scena, anzi, sembra che il mondo non abbia mai smesso di ballarla. Madonna, invece, balla ancora come se fosse il 1985. E forse, sotto sotto, è davvero così.

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